venerdì 7 dicembre 2012

MANUELE, SUICIDA NEL SUO BAR A TREVISO. "SONO STATO FREGATO DALLE TASSE"

 Il Cafè La Corte (Il Gazzettino)
TREVISO - Quando nella notte tra lunedì e martedì il 38enne Manuele Barbisan, titolare del
Cafè la Corte di piazza San Vito, a Treviso, si è tolto la vita, la prima ipotesi è stata che a spingerlo al suicidio siano stati i problemi economici. A distanza di quattro giorni dalla tragica morte, avvenuta nel suo stesso locale, emerge una testimonianza di Alessia Bellon, candidata sindaco degli indipendentisti, che conferma la tesi. «Se avessi saputo che avrebbero aumentato le tasse sul plateatico non avrei mai acquistato il bar, invece mi hanno fregato», avrebbe detto Barbisan alla Bellon non troppo tempo fa.

La conversazione è avvenuta recentemente, verso l'orario di chiusura del locale, e verteva sulla condizione delle attività commerciali del centro cittadino.  «Ci ha detto che i costi continuavano ad aumentare. A partire dalle tasse sul plateatico, che per lui era fondamentale visto che il bar non è troppo grande. Tanto che per evitare di pagare troppo d'inverno lo smontava e d'estate lo rimontava - racconta Bellon - era arrabbiato e ha confessato a tutti noi che se le cose fossero andate avanti così non sarebbero state più sostenibili. Quando ho visto quello che ha fatto mi si è gelato il cuore».

A far sospettare del movente economico era stato in principio un biglietto lasciato da Manuele Barbisan su uno dei suoi tavolini: «Dopo otto anni ho trovato la mia libertà». Ed erano precisamente otto anni che l'uomo aveva preso in gestione l'attività. «Provava rabbia per come il Comune aveva gestito la questione plateatici: ci ha raccontato che le cose andavano bene sino a quando la giunta non decise di aumentare le tasse - conclude Bellon - quella sera, come capitava spesso, c'erano anche tre o quattro leghisti al bar. Gentilini, che dice di girare sempre per il centro, non ha mai sentito nulla? Forse bisognerebbe pensare se, oltre al peggior inferno fiscale al mondo di nome Italia, anche la giunta di Treviso non abbia stretto la corda fiscale al collo di Manuele».

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