giovedì 7 febbraio 2013

BRESCIA, SCUOLA CHIEDE CONTRIBUTO VOLONTARIO NON PAGATO. È POLEMICA



ROMA -  Il recupero crediti entra in classe, passando per le segreterie di presidenza, e mette sotto torchio gli studenti che non pagano il contributo scolastico al momento dell’iscrizione. Peccato che il versamento sia volontario.
Una procedura assurda, quella messa in campo a Brescia, nell'I.i.s. Mariano Fortuny, dove il preside per convincere gli studenti a pagare il contributo scolastico invia alle famiglie delle lettere a dir poco inusuali.
È quanto accaduto ad un ragazzo che, per l'anno in corso, non ha ancora versato i 170 euro per il laboratorio: dalla scuola si è visto recapitare una missiva dal tono quanto meno intimidatorio. «Vi intimiamo – recita infatti la lettera, firmata dal preside - il pagamento della suddetta cifra entro 7 giorni dal ricevimento della presente. In caso di mancato tempestivo adempimento, si procederà a termini di legge per il recupero coatto della somma dovuta, degli interessi e della rivalutazione monetaria intervenuta». Un caso eclatante, denunciato dal portale per studenti Skuola.net: «Le scuole non sono ricche e la richiesta di un contributo per sostenere i bilanci può essere lecita - spiega l'esperto, Daniele Grassucci - è da condannare però il tentativo di truffa che si perpetra spacciando il contributo, che è volontario, come una tassa. Le famiglie sono tenute a versare alle scuole solo le spese vive, come le assicurazioni integrative, i libretti delle giustificazioni e le gite scolastiche».
E allora dall'Istituto di Brescia arrivano immediate le scuse. «Sono pronto ad ascoltare i genitori in difficoltà – replica il preside della Mariano Fortuny, Franco Ferrante – purtroppo si è trattato di un errore, quella lettera è uscita dalla segreteria per sbaglio, non era destinata alle famiglie che non hanno versato il contributo. Infatti il giovane frequenta regolarmente la scuola. Abbiamo il 40% di stranieri e andiamo incontro a molte situazioni critiche». Ma le segnalazioni di richieste esose arrivano da tutta Italia, soprattutto dagli istituti tecnici e professionali dove il costo del laboratorio incide maggiormente sui bilanci scolastici. Come nel caso dell'Ipsar Tor Carbone, di Roma, dove il contributo ammonta a 240 euro, 300 per i ripetenti. Una cifra da capogiro, che non aiuta certo il diritto allo studio.

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