giovedì 14 febbraio 2013

MPS, ARRESTATO BALDASSARRI, EX CAPO DELL'AREA FINANZA. PERQUISIZIONI A MILANO

 Mps
MILANO - Perquisizioni sono in corso a Milano da parte della Guardia di Finanza, disposte
dalla magistratura di Siena nell'inchiesta su Mps. Secondo quanto si apprende a Siena, da fonti vicine all'inchiesta, le perquisizioni che sono in corso a Milano riguarderebbero, tra gli altri, anche l'ex capo dell'area finanza di Banca Monte dei Paschi di Siena, Gianluca Baldassarri.
Lo stesso ex capo dell'area finanza di Mps Baldassarri è stato fermato dalla guardia di finanza ad Alessandria. Secondo quanto si apprende, gli uomini del Nucleo di polizia valutaria della Gdf lo hanno bloccato questa mattina in un appartamento nella cittadina piemontese. Il fermo è stato operato per gravi indizi di colpevolezza raccolti a suo carico e per un concreto pericolo di fuga dell'indagato.
I pm senesi, titolari dell'inchiesta sul Monte dei Paschi, contestano all'ex responsabile dell'area finanza, Gianluca Baldassarri, il concorso in ostacolo alle funzioni di vigilanza in relazione all'occultamento di un contratto rinvenuto il 10/10/2012 in una cassaforte del Monte, relativo ad un'operazione finanziaria del 2009.
La Procura di Siena, che nel filone che riguarda Baldassarri procede per associazione per delinquere e truffa aggravata ai danni della Banca Mps, ha fatto sequestrare nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza circa 20 milioni di euro che l'ex responsabile dell'area finanza della banca senese, fermato a Milano, aveva affidato - secondo l'accusa - a due società fiduciarie, la Galvani Fiduciaria e la Compagnia Fiduciaria Nazionale.
Prima depositata all'estero, la somma - sempre secondo gli inquirenti - era stata fatta rientrare in Italia attraverso lo scudo fiscale. I pm titolari dell'inchiesta Giuseppe Grosso, Antonino Nastasi e Aldo Natalini ritengono sicura la provenienza illecita di quel denaro e di altre somme (per un totale di oltre 40 milioni di euro) sequestrate a Baldassarri e ad altri indagati.
Sempre secondo i pm di Siena, quelle somme «costituiscono prova del commesso reato in quanto oggetto delle operazioni illecite condotte all'interno dell'Area Finanza della Banca Mps, attraverso riconoscimenti illegali e paralleli veicolati nell'ambito di operazioni diversamente denominate intrattenute con collaterali, tenuto conto anche della sproporzione degli importi scudati rispetto alle entrate ufficiali» di Baldassari e degli indagati e a tutte le altre fonti di reddito a loro riconducibili.

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