martedì 23 aprile 2013

INCINTA DI NASCOSTO A 20 ANNI: PARTORISCE E FA CADERE LA BIMBA DAL LETTO. È GRAVE

 
BERGAMO - Aveva tenuto nascosto la gravidanza ai genitori e ha partorito nella sua casa di
Treviglio (Bergamo): ma la neomamma, ventenne e in stato di choc, non è stata in grado di prestare le prime cure alla neonata, che è caduta dal letto della stanza dopo il parto. È stata soccorsa dalla sorella della donna, rincasata poco dopo. Ha notato la bambina sul pavimento: era cianotica, in ipotermia e con il cordone ombelicale strappato e non tagliato.
Anche lei neomamma da un mese, la zia le ha istintivamente infilato un dito in bocca e la piccina ha cominciato a piangere. La donna ha subito avvertito il 118: i medici hanno prestato le prime cure a madre e figlia, portate all'ospedale di Treviglio. La bimba, che è in pericolo di vita, è stata intubata e poi trasferita all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
La mamma, non molto lucida sull'accaduto, è ancora ricoverata: la polizia di Treviglio sta valutando se esistano gli estremi per far ricadere delle responsabilità su di lei per quanto accaduto. La donna era stata lasciata dal compagno alcuni mesi fa e pare che nessuno, oltre a lei, sapesse della gravidanza. L'avrebbe tenuta nascosta per paura della reazione dei genitori.
Dalla ricostruzione effettuata dagli uomini del commissariato di polizia di Treviglio, che hanno subito raggiunto l'abitazione della donna, è emerso che la neomamma aveva partorito sul letto della propria stanza: in preda alle doglie non era probabilmente molto cosciente di quanto stava avvenendo. Sua sorella l'ha infatti trovata a letto in stato confusionale e con le lenzuola sporche di sangue.
Poco dopo ha notato il corpicino immobile della piccola, a terra sul pavimento della stanza. La neomamma lo indicava come un semplice 'bambolottò, senza rendersi conto che si trattava della propria figlia. Per fortuna la sorella maggiore non si è fatta prendere dal panico e ha sollevato la bambina per i piedi, le ha infilato un dito nella bocca per abbassarle la lingua e ha stimolato il corpicino fino a quando, poco dopo, la piccola ha iniziato a respirare con un pianto liberatorio.

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