giovedì 31 maggio 2012

CAOS MATURITÀ: RISCHIO FURBETTI. I PRESIDI: "OCCORRE IL RADAR ANTI TABLET"

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CAOS MATURITÀ: RISCHIO FURBETTI.
I PRESIDI: "OCCORRE IL RADAR ANTI TABLET"


ROMA - La guerra è iniziata, parte con il botto il countdown per la maturità. Da una parte della barricata i candidati, pronti a tutto pur di portare a casa un esame degno di questo nome, dall'altra i presidi. Decisi a contrastare i trucchetti del copia-copia sullo stesso campo di battaglia degli studenti: a colpi di informatica investigativa e anti-hackeraggio. Lo scontro, finora impari, ha visto negli ultimi anni un'escalation di abilità da parte dei ragazzi nel pubblicare online le tracce d'esame dopo pochi minuti dall’avvio delle prove. Ma quest'anno qualcosa potrebbe cambiare.
La svolta? Arriva dai dirigenti scolastici. Il presidente dell'Associazione nazionale dei presidi, Giorgio Rembado, ha rivolto una richiesta di aiuto al ministro Profumo: «Sul mercato esistono apparecchiature elettroniche in grado di rilevare con assoluta certezza la presenza di telefoni cellulari accesi, anche se in stand-by. Sono a basso costo e non emettono radio-frequenze – sottolinea il dirigente – chiedo al Ministero di provvedere all’acquisto di tali strumenti per tutte le scuole che saranno sedi di esame. Sarà necessario anche il sostegno della polizia postale: se parliamo di merito a scuola, dobbiamo provvedere anche agli strumenti per garantirlo». Quest’anno inoltre la maggiore novità introdotta dal Miur potrebbe rappresentare una nuova sfida per i giovani hacker: le tracce delle prove scritte, per la prima volta, arriveranno alle scuole online, senza passare per plichi cartacei chiusi in cassaforte.
E poi occorrerà fare i conti con i trucchi sottobanco: il vecchio foglietto nascosto in tasca negli ultimi anni ha lasciato il posto alla penna-bigliettino e all'orologio-bigliettino di Scuolazoo, capace all'occorrenza di trasformarsi in un formulario, o alla penna laser che svela i suggerimenti precedentemente lasciati sul banco. Il miglior trucco, comunque, resta sempre quello di studiare.


 

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