sabato 30 giugno 2012

CARONTE E SCIPIONE?N GERMANIA SONO STEFAN E VOLKER,NON ESISTONO NOMI UFFICIALI PER I CICLONI


Gli ultimi due soprannomi scelti da Ilmeteo.it. L'istituto di meteorologia di Berlino permette di sceglierli a pagamento


Caronte e Scipione? Chiamateli come vi pare. I nomi degli anticicloni che ci stanno facendo sudare sette camicie non sono ufficiali. Già, perché a differenza di quanto succede in America dove i soprannomi degli uragani sono scelti da un centro nazionale apposito, in Europa per i fronti meteorologici ciascuno può inventarsi l'appellativo che più preferisce.
AGITAZIONE TRA I METEOROLOGI - I Scipione e Caronte infatti sono un'invenzione del sito di previsioni Il Meteo.it, primo ad aver diffuso sul web i due nomignoli. In Germania, invece, Scipione risponde al nome di Stefan. E Caronte si chiama Volker. Ad essere accreditato in Europa dall’organizzazione mondiale meteorologica (Omm) è l'Istituto di meteorologia dell’Università di Berlino, che in teoria dovrebbe essere l'unico a poter scegliere i soprannomi. Ma in realtà lo stesso istituto permette a chiunque di dare un nome a un ciclone adottandolo per la modica cifra che oscilla tra i 199 euro e i 299, poi reinvestiti nella ricerca. Detto ciò, anche il nome che esce dall'università di Berlino non ha però alcuna ufficialità. Cosa che suscita parecchio dibattito tra i meteorologi. Ilmeteo.it pochi giorni fa ha messo un punto fermo alla querelle assicurando di aver chiamato Berlino e ottenuto, non esistendo alcuna esclusiva, il diritto per consuetudine di nominare le alte e le basse pressioni a suo piacimento, consultando anche gli utenti della propria community. Con buona pace di ordini alfabetici e metodi scientifici.
PAR CONDICIO - Ma come nasce l'uso di identificare con un nome proprio i fenomeni atmosferici? L'abitudine a dare nomi propri agli uragani e ai cicloni è nata in Gran Bretagna e negli Usa nei primi anni '60: i piloti e gli scienziati che per primi li avvistavano li battezzavano col nome della propria moglie o fidanzata perché rimanessero nella storia. Inoltre i nomi di donna richiamavano la presunta imprevedibilità e distruttività femminile. Una consuetudine che di certo non era gradita ai gruppi femministi. Così dal 1998 è stata introdotta la regole di alternare nomi femminili e maschili onde evitare polemiche.

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