Gli ultimi due soprannomi scelti da Ilmeteo.it. L'istituto di meteorologia di Berlino permette di sceglierli a pagamento
Caronte e Scipione? Chiamateli come vi pare. I nomi degli anticicloni
che ci stanno facendo sudare sette camicie non sono ufficiali. Già,
perché a differenza di quanto succede in America dove i soprannomi degli
uragani sono scelti da un centro nazionale apposito, in Europa per i
fronti meteorologici ciascuno può inventarsi l'appellativo che più
preferisce.
AGITAZIONE TRA I METEOROLOGI - I
Scipione e Caronte infatti sono un'invenzione del sito di previsioni Il
Meteo.it, primo ad aver diffuso sul web i due nomignoli. In Germania,
invece, Scipione risponde al nome di Stefan. E Caronte si chiama
Volker. Ad essere accreditato in Europa dall’organizzazione mondiale
meteorologica (Omm) è l'Istituto di meteorologia dell’Università di
Berlino, che in teoria dovrebbe essere l'unico a poter scegliere i
soprannomi. Ma in realtà lo stesso istituto permette a chiunque di dare
un nome a un ciclone adottandolo per la modica cifra che oscilla tra i
199 euro e i 299, poi reinvestiti nella ricerca. Detto ciò, anche il
nome che esce dall'università di Berlino non ha però alcuna ufficialità.
Cosa che suscita parecchio dibattito tra i meteorologi. Ilmeteo.it
pochi giorni fa ha messo un punto fermo alla querelle
assicurando di aver chiamato Berlino e ottenuto, non esistendo alcuna
esclusiva, il diritto per consuetudine di nominare le alte e le basse
pressioni a suo piacimento, consultando anche gli utenti della propria
community. Con buona pace di ordini alfabetici e metodi scientifici.
PAR CONDICIO - Ma come nasce
l'uso di identificare con un nome proprio i fenomeni atmosferici?
L'abitudine a dare nomi propri agli uragani e ai cicloni è nata in Gran
Bretagna e negli Usa nei primi anni '60: i piloti e gli scienziati che
per primi li avvistavano li battezzavano col nome della propria moglie o
fidanzata perché rimanessero nella storia. Inoltre i nomi di donna
richiamavano la presunta imprevedibilità e distruttività femminile. Una
consuetudine che di certo non era gradita ai gruppi femministi. Così dal
1998 è stata introdotta la regole di alternare nomi femminili e
maschili onde evitare polemiche.
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