martedì 12 giugno 2012

IMU,STANGATA PER LE CASE IN AFFITTO.TUTTI I RINCARI CITTA' PER CITTA'


ROMA - Super-rincari per le case date in affitto e la batosta maggiore arriverà per chi ha locato l'immobile a canone calmierato. La Confedilizia calcola tra la vecchia Ici e la nuova Imu aumenti fino a +2.330%. Ma se va bene l'imposta viene comunque quasi raddoppiata. Federconsumatori stima in generale un peso sulle famiglie italiane di 615 euro ciascuna mentre il Codacons afferma che l'imposta è «illegittima, poichè viola la Costituzione italiana». Proseguono anche le proteste della Lega in vista della manifestazione che si terrà domenica a Verona e alla quale ha annunciato la sua presenza anche il governatore del Veneto Luca Zaia che oggi ha definito la tassa anche sulla prima casa «un insulto».
Aumenti di imposta, rispetto all'Ici, e solo per l'acconto, del 300, del 500 fino, in un caso, al 2.330 per cento. È quanto emerge dal raffronto, operato dall'Ufficio Studi della Confedilizia, fra l'acconto dovuto ai fini Ici e ai fini Imu per gli immobili locati, prendendo ad esempio un immobile medio situato nei capoluoghi di Regione. Il confronto riguarda solo l'acconto ed è stato quindi realizzato utilizzando, per l'Ici, l'aliquota applicabile nel 2011, nei singoli Comuni, agli immobili locati con contratti 'liberì (4+4) e con contratti 'concordatì (a canone calmierato) e, per l'Imu, l'aliquota di base prevista dalla legge, pari al 7,6 per mille. «È quindi evidente - sottolinea l'associazione dei proprietari di immobili - che gli aumenti che si determinano in sede di acconto saranno ancora più rilevanti al momento del saldo qualora le amministrazioni comunali deliberino, come in alcuni casi è già avvenuto, aliquote superiori al 7,6 per mille, fino alla misura massima del 10,6 per mille».
«Anche solo il confronto tra acconti - dichiara il presidente Corrado Sforza Fogliani - indica che l'imposta va assolutamente ripensata e al più presto». Il peso dell'Imu non si farà sentire sulle famiglie italiane «solo in termini diretti, con aggravi medi di 405 euro annui, o con le ricadute sugli affitti. Vi saranno anche pesanti ripercussioni indirette», per un totale di 615 euro a famiglia. È la stima della Federconsumatori secondo cui all'imposta in sè bisogna aggiungere l'aumento «inevitabile di prezzi e tariffe» dovuto alla rivalutazione dell'Imu per i locali commerciali, per le aziende e per gli uffici, nonchè la reintroduzione di questa imposta sui casolari agricoli. Gli oltre 600 euro sono «una cifra insostenibile viste le difficili condizioni in cui versano i bilanci familiari», fa presente l'associazione dei consumatori.

I RINCARI CITTA' PER CITTA'
Il rincaro della tassa sulla case per gli immobili affittati arriva al 2.330%: lo calcola la Confedilizia. Gli aumenti sono legati, oltre che alla variazione dell'aliquota, anche all'aumento del 60% della base imponibile. Ecco una scheda con tutti gli aumenti nei capoluoghi di provincia. Le simulazioni sono su immobili di categoria A/2, di 5 vani, in zona semiperiferica. Si considerano poi i casi dei canoni 'liberì e di quelli 'concordatì (Fonte: Ufficio Studi Confedilizia).
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TUTTI I RINCARI DA ICI A IMU SU CASE AFFITTATE
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COMUNE CAPOLUOGO CONTRATTI LIBERI CONTRATTI CONCORDATI DI REGIONE VAR. IMPOSTA DOVUTA VAR. IMPOSTA DOVUTA
Ancona +73% +203%
Aosta +204% +1.129%
Bari +73% +303%
Bologna +113%
Cagliari +87% +387%
Campobasso +76% +120%
Catanzaro +74% +74%
Firenze +74% +103%
Genova +74% +506%
L'Aquila +74% +87%
Milano +143% +204%
Napoli +74% +74%
Palermo +73% +222%
Perugia +74% +74%
Potenza +73% +300%
Roma +74% +165%
Torino +74% +1.127%
Trento +102% +205%
Trieste +74% +186%
Venezia +74% +2.330%

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