FANO - Aveva adescato un minore con la promessa di dargi soldi in cambio
di un rapporto sessuale e per andare all'appauntamento ha lasciato a
casa, da solo, il figlio di quasi cinque anni. I carabinieri della
compagnia di Fano hanno arrestato per abbandono di persone minori o
incapaci e denunciato per tentata violenza sessuale e mancata esecuzione
dolosa di un provvedimento del giudice un 36enne pregiudicato albanese.
I carabinieri lo hanno atteso nei giardinetti di un quartiere situato
nell'immediata periferia di Fano dove, il giorno prima, aveva dato
appuntamento al minore, incontrato ed agganciato la sera al Lido, al
quale, dopo aver parlato del più e del meno, aveva poi proposto in
maniera esplicita di avere rapporti sessuali promettendo in cambio di
regalargli del denaro.
LA TRAPPOLA L'adolescente, che si era finto interessato alla cosa, aveva parlato di quella proposta indecente ai propri amici, qualcuno dei quali lo aveva riferito ai genitori. È stato proprio uno di questi a denunciare tutto ai militari, che hanno deciso di recarsi all'appuntamento al posto del minore. Così il 36enne albanese, U.H., operaio in cassa integrazione e con precedenti penali per abusi sessuali su minori, già noto ai carabinieri della compagnia di Fano, che nel settembre del 2010 lo avevano tratto in arresto per violenza sessuale aggravata perpetrata nei confronti di due bambini di circa 12 anni, è stato fermato e poi tratto in arresto con le accuse di abbandono di persone minori o incapaci. L'uomo infatti, per recarsi ai giardinetti ed incontrare l'adolescente, ha lasciato in casa da solo, mentre la moglie era al lavoro, il figlio piccolo, che ha meno di cinque anni. Inoltre ha violtato la misura cautelare del divieto di recarsi nella frazione del Comune di Fano, disposta in seguito al precedente episodio di violenza nei confronti dei due bambini. L'albanese è stato condotto nella propria abitazione in regime di arresti domiciliari e nei suoi confronti è stata anche richiesta all'Autorità giudiziaria l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.
LA TRAPPOLA L'adolescente, che si era finto interessato alla cosa, aveva parlato di quella proposta indecente ai propri amici, qualcuno dei quali lo aveva riferito ai genitori. È stato proprio uno di questi a denunciare tutto ai militari, che hanno deciso di recarsi all'appuntamento al posto del minore. Così il 36enne albanese, U.H., operaio in cassa integrazione e con precedenti penali per abusi sessuali su minori, già noto ai carabinieri della compagnia di Fano, che nel settembre del 2010 lo avevano tratto in arresto per violenza sessuale aggravata perpetrata nei confronti di due bambini di circa 12 anni, è stato fermato e poi tratto in arresto con le accuse di abbandono di persone minori o incapaci. L'uomo infatti, per recarsi ai giardinetti ed incontrare l'adolescente, ha lasciato in casa da solo, mentre la moglie era al lavoro, il figlio piccolo, che ha meno di cinque anni. Inoltre ha violtato la misura cautelare del divieto di recarsi nella frazione del Comune di Fano, disposta in seguito al precedente episodio di violenza nei confronti dei due bambini. L'albanese è stato condotto nella propria abitazione in regime di arresti domiciliari e nei suoi confronti è stata anche richiesta all'Autorità giudiziaria l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.
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