La chiesa
cattolica in Australia ha ricevuto, solo quest'anno, almeno 1500
denunce di abusi sessuali commessi da parte di preti e religiosi, di cui
circa un terzo su minori. Lo riferisce oggi il quotidiano "The
Australian", precisando che il numero è quasi certamente una stima per
difetto, poiché la Chiesa sostiene di non essere in grado di fornire una
cifra nazionale accurata.
Il numero delle
denunce viene ricavato da dichiarazioni di questi mesi rilasciate dagli
arcivescovi di Sydney e di Melbourne. Circa due terzi dei reclami sono
stati presentati nel Nuovo
Galles del sud (la capitale della regione è Sydney) secondo la procedura
chiamata
"Towards Healing" ("Verso la riconciliazione"), stabilita nel
1996, oppure secondo il programma
equivalente detto Melbourne Response. Molti di coloro che si
sono sottoposti alle procedure dichiarano che l'esperienza li ha
"nuovamente traumatizzati" o "ha rinnovato le sofferenze".
Una delle vittime ha criticato la mancanza di indipendenza, poiché i reclamanti sono stati "reintrodotti allo stesso ambiente patito nell'infanzia". Tra i vari casi, c'è la testimonianza di una donna le cui due figlie subirono abusi da un prete. La madre descrive l'esperienza come "altamente ingiuriosa" e "un trauma che si poteva evitare". Un'altra donna, questa volta adulta, che è stata aggredita sessualmente dal suo parroco, ha riferito di essere stata "gravemente traumatizzata" dalla risposta della Chiesa.
Un portavoce del cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney e in precedenza di Melbourne, ha assicurato che "la gran maggioranza delle persone hanno accolto con favore l'approccio di Towards Healing".
Una delle vittime ha criticato la mancanza di indipendenza, poiché i reclamanti sono stati "reintrodotti allo stesso ambiente patito nell'infanzia". Tra i vari casi, c'è la testimonianza di una donna le cui due figlie subirono abusi da un prete. La madre descrive l'esperienza come "altamente ingiuriosa" e "un trauma che si poteva evitare". Un'altra donna, questa volta adulta, che è stata aggredita sessualmente dal suo parroco, ha riferito di essere stata "gravemente traumatizzata" dalla risposta della Chiesa.
Un portavoce del cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney e in precedenza di Melbourne, ha assicurato che "la gran maggioranza delle persone hanno accolto con favore l'approccio di Towards Healing".
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