STRASBURGO - Il suo nome è Chiara Invernizzi e da circa sei mesi è "prigioniera" dell'ex marito in Arabia Saudita.
L'uomo, appartenente ad una famiglia altolocata di Gedda, non le
concede il permesso di lasciare il paese. Sulla vicenda l'eurodeputato
leghista Oreste Rossi all'inizio di settembre ha presentato
un'interrogazione alla rappresentante per la politica estera europea, Catherine Ashton.
Che oggi ha risposto comunicando di «essere a conoscenza del caso».
Inoltre assicura che «la delegazione dell'Ue in Arabia Saudita e il
Servizio europeo per l'azione esterna a Bruxelles
stanno lavorando in stretta collaborazione con le autorità italiane e
intendono adottare tutte le misure che riterranno appropriate o
necessarie in futuro». Il padre della donna, Andrea, di 72 anni, da
tempo di è trasferito in Arabia per proteggere e assistere la figlia. La
loro storia è stata raccontata alcuni giorni fa da un quotidiano
italiano. La risposta della Ashton è stata definita «misera»
dall'eurodeputato leghista che sottolinea come la vicenda della donna di
Valenza (Alessandria) «per la baronessa si può liquidare in sole
quattro righe». L'esponente del Carroccio, concittadino della donna,
lamenta inoltre che «la Ashton non comunica, in modo preciso, cosa
stiano facendo le autorità italiane e arabe a favore della donna».
«Queste misere quattro righe non contribuiranno certo a rassicurare
Chiara, e nemmeno sua madre. Sono personalmente in contatto con entrambe
- ha concluso - e so che, giustamente, si aspettano un'azione più
decisa da parte dell'Europa».
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