lunedì 4 febbraio 2013

LA FIAT CACCIA GLI OPERAI REINTEGRATI: "STIPENDIO SENZA LAVORARE". È SCONTRO

 Il segretario Fiom Maurizio Landini (Lapresse)
POMIGLIANO - I 18 operai della Fiom (il diciannovesimo è in aspettativa, ndr) hanno lasciato
lo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco dopo essere stati diffidati dall'azienda ad abbandonare la fabbrica. I lavoratori hanno sostenuto di aver lasciato lo stabilimento per evitare «di essere licenziati», dopo la decisione della Fiat di non ricollocarli, dando loro lo stipendio, di fatto, senza svolgere alcuna mansione.
«Ci hanno consegnato la busta paga - hanno detto - e informati che ci faranno sapere. Noi pretendiamo una comunicazione scritta, ed abbiamo contestato all'azienda le modalità di mancata comunicazione preventiva». I lavoratori sono rimasti all'interno dello stabilimento in attesa della comunicazione ufficiale, per poi lasciare la fabbrica proprio per paura del licenziamento.

LANDINI FURIOSO La Fiom è pronta «a mettere in campo tutte le azioni giuridiche e sindacali per impedire il perdurare di una situazione non più accettabile». Lo ha detto il leader delle tute blu della Cgil, Maurizio Landini, parlando della vicenda dei 19 operai Fiom della Fiat di Pomigliano. La Fiom «sta valutando le azioni e non esclude nessuna strada».
"FABBRICA ITALIA? UNA TRUFFA" L'atteggiamento della Fiat «non è normale, non si può dichiarare che il piano Fabbrica Italia sia stato un errore, visto che è stato detto al governo e ai lavoratori». Lo ha affermato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, aggiungendo, nel corso di una conferenza stampa sulla vicenda dei 19 operai della Fiat di Pomigliano: «Siamo di fronte ad una truffa nei confronti del Paese e dei lavoratori». Quindi, secondo Landini, non si può «dichiarare determinate cose alle banche, al mondo finanziario, al governo e ai lavoratori e poi dire che si è trattato di uno sbaglio». In particolare, per quanto riguarda lo stabilimento di Pomigliano, per il leader della Fiom «siamo di fronte all'ennesimo comportamento antisindacale e ad elementi discriminatori espliciti».

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