lunedì 28 maggio 2012

BOANIA, 19ENNE TEDESCA SCHIAVA PER 8 ANNI

La vicenda è stata resa nota solo oggi, ma la liberazione della ragazza risalirebbe al 17 maggio, quando la polizia bosniaca ha fatto irruzione nella casa

Una coppia di bosniaci è stata arrestata per aver tenuto in schiavitù per 8 anni una ragazza tedesca, oggi 19enne. La vicenda è stata resa nota solo ora, ma la liberazione della ragazza, la cui identità non è stata rivelata, risalirebbe al 17 maggio, quando la polizia bosniaca ha fatto irruzione nella casa della coppia, nella borgata di Karavalsi, vicino alla città di Tuzla.

La vicenda, raccontata dalla tv bosniaca Ftv, ha ancora molte zone d'ombra: sembra infatti che sia la madre della vittima, che alcuni vicini di casa fossero al corrente della situazione.

I due aguzzini, Milenko e Slavojka Marinkovic, secondo un portavoce della polizia, hanno tenuto per anni la ragazza "rinchiusa, impedendole di entrare in contatto con altre persone e di andare a scuola. Le hanno fatto subire trattamenti disumani e l'hanno torturata". A sbloccare la situazione sarebbe stato infine un vicino di casa, che avrebbe chiamato la polizia, raccontando le scene di sevizie che la coppia e "loro amici" avrebbero fatto subire alla ragazza, come costringerla "a tirare un carretto sul quale erano seduti, mettendola al posto del cavallo".

La ragazza ora si trova in una "casa sicura" dove viene curata da medici. I sanitari non hanno ancora stabilito se nel corso degli anni la giovane abbia anche subito violenza sessuali, come emergerebbe dal racconto fatto da alcuni residenti della borgata a un giornale locale.

Fra i punti più oscuri della vicenda resta come la ragazzina tedesca sia arrivata in Bosnia a 11 anni con la madre. La donna, secondo la stampa locale, avrebbe concluso un matrimonio bianco con Milenko Marinkovic per permettere all'uomo di ottenere un permesso di soggiorno in Germania. La madre della vittima, identificata solo con il nome Kristina, avrebbe vissuto tra la Bosnia e la Germania durante questi anni, ma al momento dell'operazione di polizia si trovava nella borgata.

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