martedì 8 maggio 2012

BOLOGNA - UN ALTRO IMPRENDITORE SI IMPICCA

AVEVA DELLE PENDENZE CON EQUITALIA
Un commerciante bolognese di articoli casalinghi si è tolto la vita impiccandosi all'interno del suo negozio, nella periferia del capoluogo emiliano. L'uomo, secondo quanto emerge dai primi accertamenti della polizia, aveva pendenze con Equitalia. Nel retrobottega è stato trovato un biglietto di scuse ai famigliari. Prima di suicidarsi, il 48enne aveva parlato dei sui problemi economici con alcune persone.
"In questo momento non è possibile formulare nessuna ipotesi sui motivi del gesto", ha detto il Procuratore aggiunto Valter Giovannini, portavoce della Procura. In mattinata una volante era intervenuta per una lite condominiale di cui il commerciante 48enne era stato protagonista: all'origine del bisticcio il fatto che l'uomo non aveva pagato una rata del condominio. Durante la lite con i condomini avrebbe detto che non riusciva a saldare il debito perché gli era arrivata una cartella esattoriale di Equitalia da 20mila euro.

Confcommercio: "Fermare l'escalation della disperazione"
"Si evitino polemiche e strumentalizzazioni, ma questi episodi così drammatici sono il segno di quanto la recessione stia mettendo in ginocchio le imprese, soprattutto quelle che vivono di domanda interna. Episodi che testimoniano la disperazione di quegli imprenditori che non riescono più a vedere una prospettiva diversa rispetto a quella della chiusura della propria attività. Ed è altrettanto evidente che questi suicidi ci interrogano sulla necessità di dare risposte concrete e tempestive per contrastare la stretta creditizia, velocizzare il pagamento dei crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni e ridurre la pressione fiscale": questo il commento del Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, al suicidio di Bologna.

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