EMILIA, DEVASTANTE SISMA DI MAGNITUDO 6: 4 MORTI, CROLLI DI EDIFICI STORICI E PANICO
EMILIA, DEVASTANTE SISMA DI MAGNITUDO 6:
4 MORTI, CROLLI DI EDIFICI STORICI E PANICO
BOLOGNA - Quattro morti, crolli e devastazione. È questo
il bilancio provvisorio dello spaventoso sisma che ha colpito l'Emilia
Romagna intorno alle 4.00 del mattino con una scossa di magnitudo 5.9.
Sono le 4.04, come confermato dall'Istituto nazionale
di geofisica e vulcanologia, quando una scossa di quasi 6 gradi di
magnitudo, con epicentro nella Pianura padana emiliana, a pochi
chilometri da Finale Emilia, sconvolge il sonno di migliaia di persone.
L'AREA DEL SISMA.
Ad essere coinvolte nel sisma sono le
province di Bologna, Modena, Mantova, Ferrara e Rovigo. Tra i più
vicini all'epicentro figurano i comuni mantovani di Borgofranco sul Po,
Carbonara di Po, Felonica, Magnacavallo, Pieve di Coriano, Poggio Rusco,
Revere, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide e Villa Poma,
quelli rovigotti di Vergantino, Calto, Castelmassa, Castelnovo Bariano,
Ceneselli e Melara, quelli modenesi di Camposanto, Medolla, Mirandola,
San felice sul Panaro, quelli bolognesi di Crevalcore, Pieve di Cento, e
quelli ferraresi Bondeno, Cento e Sant'Agostino.
LE REPLICHE.
E a distanza di un'ora e mezza dalla
scossa, una replica magnitudo 3.3, viene avvertita nella stessa zona
alle 5.35. L'ipocentro stavolta è a 8,6 km di profondità e l'epicentro è
in prossimità dei comuni modenesi di Camposanto, Finale Emilia e San
Felice sul Panaro.
Infine, una terza replica di magnitudo 2.9 alle 5:44 sempre nella stessa
zona, in provincia di Modena, stavolta con ipocentro a 10 chilometri di
profondità ed epicentro in prossimità sempre del comune di Finale
Emilia.
LE VITTIME.
Poi, inizia il bilancio delle vittime: una
persona muore nel crollo del capannone industriale di un'azienda a ciclo
continuo di polistirolo espanso a Ponte Rodoni di Bondeno, nel
ferrarese, gravemente danneggiato.
Altre due persone perdono la vita, invece, a Sant'Agostino, nel crollo di una fabbrica di ceramica.
E c'è anche una vittima del terrore: una donna di 37 anni deceduta a
Sant'Alberto di San Pietro in Casale, nel Bolognese, in seguito ad un
malore provocato con ogni probabilità dallo spavento.
La Protezione civile parla anche di una cinquantina di feriti non gravi.
I DANNI AGLI EDIFICI.
Ingenti sono anche i danni in provincia di Modena, dove si segnalano numerosi crolli.
In particolare, una chiesa è crollata a San Felice sul Panaro, in
provincia di Modena. Crolli anche di edifici storici e case coloniche.
Nel Bolognese, sono stati rilevati il crollo di una
statua all'interno della chiesa di San Giovanni in Persiceto e crepe e
inagibilità alla chiesa di Caselle di Crevalcore (dalle case adiacenti
sono state evacuate per precauzione 14 persone) sono tra i danni più
evidenti rilevati finora dai carabinieri durante le verifiche compiute
nel Bolognese. Sono caduti anche calcinacci nella chiesa di San Matteo
della Decima. Al castello di Galeazza è caduta la parte superiore della
torre, e sono in corso accertamenti. Tegole dal tetto sono cadute anche
in una comunità terapeutica a Ronchi; sui muri dell'edificio si sono
aperte anche varie crepe.
Crolli anche a Ficarolo, in provincia di Rovigo, dove un vecchio fienile e parte del tetto di una chiesa sono crollati.
Hanno rovinato al suono anche un paio di campanili, nei paesi di Gaiba, Castelmassa e Stienta, nella provincia rovigina.
La scossa, infatti, è stata avvertita anche a Venezia e in tutto il Veneto.
Nel padovano è stata segnalata la caduta di alcuni
cornicioni e di parte di intonaci di case, senza conseguenze per le
persone. Centinaia le telefonate ai Vigili del fuoco, in particolare
lungo l'asso da Rovigo al vicentino e al veronese.
Il panico e il timore di nuove scosse spinge la Protezione civile a disporre all'evacuazione dei malati dall'ospedale di Mirandola, in provincia di Ferrara, e degli ospiti di una casa per anziani a Finale Emilia.
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