E' grave? Cosa fare? Eccovi qualche consiglio per far apprezzare ai piccoli anche i cibi più salutari: dalla scelta degli ortaggi meno "antipatici" ai "trucchi" per cucinarli in modo che risultino più graditi e appetitosi
In genere noi mamme pensiamo che siano solo capricci: il pupo non ne vuole sapere di mangiare la verdura,
rifiuta qualsiasi tipo di piatto gli proponiamo, anche quei pisellini
dolcissimi e quei teneri spinaci bolliti. Invece dobbiamo ricrederci:
spesso il bambino li respinge non perché è monello o viziato, ma per una
predisposizione innata a resistere a nuovi alimenti,
retaggio di un adattamento evolutivo sviluppato dai nostri antenati per
difendersi dalle insidie dell'ambiente ostile in cui vivevano. I
"cuccioli d'uomo" infatti, quando iniziavano a camminare, potevano
imbattersi in erbe velenose, carcasse di animali ed altri pericoli
apparentemente commestibili: non essere attratti da ciò che non avevano
conosciuto nei primi mesi di vita perché non somministrato loro dalla
mamma, era una garanzia di sopravvivenza.
Il fenomeno viene detto "neofobia" e non casualmente inizia a farsi evidente dopo i due anni, cresce durante tutta l'infanzia ed inizia a scemare con l'avvicinarsi dell'età adulta. Non è capitato anche a voi di adorare "da grandi" delle verdure che da bambini non avreste mai neppure annusato?
E' facile intuire come, per questo motivo, sia molto importante abituare il bambino ai diversi sapori prima dei due anni. Se nonostante ciò il pupo rifiuta ugualmente le verdure o se è ormai scattata l'ora x e non avete usato questa accortezza perché non ne eravate a conoscenza, non disperate. Ci sono comunque molti modi per far aumentare pian piano il gradimento del pupo verso ortaggi, frutta ed altri vegetali molto importanti per la sua dieta quotidiana.
Uno di questi è il passato o brodo vegetale, solitamente molto amato dai bambini, anzi spesso l'unico modo in cui le mamme riescono a far mangiare ai piccoli le verdure. Non un passato qualsiasi, però, bensì dolce e cremoso (quindi vi consigliamo di usare molte patate e carote), non acido (dosate dunque bene il pomodoro) e assolutamente privo dei così detti "fili" che produce, ad esempio, il gambo del sedano: i bambini li odiano letteralmente, dunque vi consigliamo di usare il sedano per insaporire, ma di toglierlo prima di passare tutte le verdure.
Per via della predilezione dei bambini per i sapori dolci, le mamme statunitensi utilizzano invece lo sciroppo d'acero, ovviamente a piccole dosi, per rendere ancor più gradevoli, ad esempio, la purea di patate o carote e certe zuppe sempre a base di ortaggi già dolciastri al naturale. Se il vostro bimbo rifiuta anche il passato, potete provare con questo metodo.
Quando il bambino inizia a diventare più grandicello, è bene comunque iniziare a proporgli le verdure e la frutta anche in altre modalità: molti pediatri ritengono, ad esempio, che banane e spremute d'arancia zuccherate, vengono solitamente accettate di buon grado, così come la pasta al pomodoro, oppure le polpettine preparate con aggiunta di melanzane o patate bollite, che rendono la carne anche più morbida e gustosa.
Con tutti gli altri ortaggi e vegetali si possono comunque fare dei tentativi e non arrendersi mai al primo rifiuto; il trucco è evitare di proporli "a pezzettoni" in paste e minestre: difficilmente saranno accettati. Prepariamo dei piatti colorati ed invitanti, mangiamoli insieme a loro mostrando di gradirli in maniera particolare, magari esagerando anche nell'apprezzamento. Evitiamo comunque, in ogni caso, di imporli o di promettere un premio se li mangeranno: difficilmente questi metodi producono buoni risultati.
Il fenomeno viene detto "neofobia" e non casualmente inizia a farsi evidente dopo i due anni, cresce durante tutta l'infanzia ed inizia a scemare con l'avvicinarsi dell'età adulta. Non è capitato anche a voi di adorare "da grandi" delle verdure che da bambini non avreste mai neppure annusato?
E' facile intuire come, per questo motivo, sia molto importante abituare il bambino ai diversi sapori prima dei due anni. Se nonostante ciò il pupo rifiuta ugualmente le verdure o se è ormai scattata l'ora x e non avete usato questa accortezza perché non ne eravate a conoscenza, non disperate. Ci sono comunque molti modi per far aumentare pian piano il gradimento del pupo verso ortaggi, frutta ed altri vegetali molto importanti per la sua dieta quotidiana.
Uno di questi è il passato o brodo vegetale, solitamente molto amato dai bambini, anzi spesso l'unico modo in cui le mamme riescono a far mangiare ai piccoli le verdure. Non un passato qualsiasi, però, bensì dolce e cremoso (quindi vi consigliamo di usare molte patate e carote), non acido (dosate dunque bene il pomodoro) e assolutamente privo dei così detti "fili" che produce, ad esempio, il gambo del sedano: i bambini li odiano letteralmente, dunque vi consigliamo di usare il sedano per insaporire, ma di toglierlo prima di passare tutte le verdure.
Per via della predilezione dei bambini per i sapori dolci, le mamme statunitensi utilizzano invece lo sciroppo d'acero, ovviamente a piccole dosi, per rendere ancor più gradevoli, ad esempio, la purea di patate o carote e certe zuppe sempre a base di ortaggi già dolciastri al naturale. Se il vostro bimbo rifiuta anche il passato, potete provare con questo metodo.
Quando il bambino inizia a diventare più grandicello, è bene comunque iniziare a proporgli le verdure e la frutta anche in altre modalità: molti pediatri ritengono, ad esempio, che banane e spremute d'arancia zuccherate, vengono solitamente accettate di buon grado, così come la pasta al pomodoro, oppure le polpettine preparate con aggiunta di melanzane o patate bollite, che rendono la carne anche più morbida e gustosa.
Con tutti gli altri ortaggi e vegetali si possono comunque fare dei tentativi e non arrendersi mai al primo rifiuto; il trucco è evitare di proporli "a pezzettoni" in paste e minestre: difficilmente saranno accettati. Prepariamo dei piatti colorati ed invitanti, mangiamoli insieme a loro mostrando di gradirli in maniera particolare, magari esagerando anche nell'apprezzamento. Evitiamo comunque, in ogni caso, di imporli o di promettere un premio se li mangeranno: difficilmente questi metodi producono buoni risultati.
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