E' uno dei passaggi più complessi nella vita di un bambino: ecco perché bisogna affrontarlo gradualmente, con piccoli rituali che regalino serenità. E' così che il cucciolo si sentirà sicuro anche nel suo lettino
Abbandonare un porto sicuro per mari prima d'ora
sconosciuti, da soli e di notte, quando tutto sembra più spaventoso e
temibili mostri sono lì ad attenderci, aspettano solo che ci
addormentiamo: è una sensazione simile a questa, quella che provano la
maggior parte dei bambini quando la mamma decide che è giunta l'ora di
passare dal lettone - o comunque dalla culla
all'interno della nostra stanza - a quella che da qui in avanti sarà la
sua cameretta. L'insicurezza chiude le porte del sonno, generata dalla
così detta "ansia da separazione", per giunta amplificata dalla paura
del buio.
Per affrontare questo delicato passaggio bisogna avere molta pazienza ed essere disposti ad attendere che il pupo "si senta sicuro". Non c'è un'età stabilita in cui è giusto o sbagliato che il piccolo dorma in una stanza da solo, anche se nei primi sei mesi di vita, a volte anche fino ad un anno, specialmente se si allatta, molte mamme trovano comodo avere il pupo accanto a sé durante la notte. Una volta deciso che è giunto il momento, bisogna però perseguire l'obiettivo con determinazione e allo stesso tempo raggiungerlo in maniera graduale.
Le mamme hanno il compito di aiutare il piccolo ad accettare la separazione senza ansia e con serenità, ecco perché è importante che noi stesse, per prime, non proviamo alcun timore o nervosismo a lasciarlo da solo nella sua stanza: ogni sensazione o emozione negativa può essere trasmessa al pupo, occorre quindi affrontare con positività e senza paura questa nuova esperienza.
Ci sono poi tutta una serie di piccoli rituali che ci potranno venire in aiuto: il racconto di una fiaba con la stanza già buia, illuminata solo da una piccola luce accanto al lettino; il bacino e le coccole della buona notte; evitare di fare giochi troppo animati nelle ore che precedono il momento della nanna, ma al contrario privilegiare attività rilassanti; non assumere atteggiamenti severi o peggio di derisione nei confronti del piccolo che manifesta la sua paura e la sua insicurezza, ma al contrario rassicurarlo e fargli comprendere che non c'è proprio nulla da temere; non chiudere la porta della sua cameretta.
Molti psicologi infantili consigliano anche di iniziare, già prima dell'anno, a far trascorre al bimbo alcuni momenti della giornata nella sua futura cameretta; magari il pisolino pomeridiano, oppure per giocare un po'. In tal modo il piccolo potrà familiarizzare con il nuovo ambiente, memorizzerà profumi e rumori, prendendo sempre maggior confidenza con la realtà che lo circonda e che sembrerà, dunque, molto meno ostile quando verrà il momento di addormentarsi e di rimanere lì solo di notte.
Per affrontare questo delicato passaggio bisogna avere molta pazienza ed essere disposti ad attendere che il pupo "si senta sicuro". Non c'è un'età stabilita in cui è giusto o sbagliato che il piccolo dorma in una stanza da solo, anche se nei primi sei mesi di vita, a volte anche fino ad un anno, specialmente se si allatta, molte mamme trovano comodo avere il pupo accanto a sé durante la notte. Una volta deciso che è giunto il momento, bisogna però perseguire l'obiettivo con determinazione e allo stesso tempo raggiungerlo in maniera graduale.
Le mamme hanno il compito di aiutare il piccolo ad accettare la separazione senza ansia e con serenità, ecco perché è importante che noi stesse, per prime, non proviamo alcun timore o nervosismo a lasciarlo da solo nella sua stanza: ogni sensazione o emozione negativa può essere trasmessa al pupo, occorre quindi affrontare con positività e senza paura questa nuova esperienza.
Ci sono poi tutta una serie di piccoli rituali che ci potranno venire in aiuto: il racconto di una fiaba con la stanza già buia, illuminata solo da una piccola luce accanto al lettino; il bacino e le coccole della buona notte; evitare di fare giochi troppo animati nelle ore che precedono il momento della nanna, ma al contrario privilegiare attività rilassanti; non assumere atteggiamenti severi o peggio di derisione nei confronti del piccolo che manifesta la sua paura e la sua insicurezza, ma al contrario rassicurarlo e fargli comprendere che non c'è proprio nulla da temere; non chiudere la porta della sua cameretta.
Molti psicologi infantili consigliano anche di iniziare, già prima dell'anno, a far trascorre al bimbo alcuni momenti della giornata nella sua futura cameretta; magari il pisolino pomeridiano, oppure per giocare un po'. In tal modo il piccolo potrà familiarizzare con il nuovo ambiente, memorizzerà profumi e rumori, prendendo sempre maggior confidenza con la realtà che lo circonda e che sembrerà, dunque, molto meno ostile quando verrà il momento di addormentarsi e di rimanere lì solo di notte.
ma è meglio farlo addormentare da solo o stare lì con lui finchè non si addormenta e poi andare via?io non riesco a togliere alberto dal lettone, ormai ha 3 anni e mezzo e non ne vuole proprio sapere di stare nella sua cameretta
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