lunedì 7 maggio 2012

L'ABBRONZATURA ESPRESSA FA MALE. MELANOMA KILLER SE LAVORI AL CHIUSO

MILANO - Il melanoma è sempre più la malattia dei colletti bianchi, poiché sembra avere un’incidenza maggiore in chi lavora molte ore al chiuso e si espone al sole in modo altalenante ed eccessivo, per cercare di ottenere un’abbronzatura evidente in pochi giorni.
«La genesi del melanoma è correlata, nel 50-60% dei casi, a esposizioni acute e intermittenti ai raggi ultravioletti - spiega Mario Mandalà, U.S.C. Oncologia Medica A.O. Ospedali Riuniti di Bergamo - È dunque consigliata in ogni caso la fotoprotezione, ma è importante ricordare che il sole non va demonizzato. Bisogna evitare le ore più calde e le scottature».
Ogni 24 ore sono più di 4 le vittime del tumore della pelle in Italia. Il melanoma ha fatto registrare un incremento del 30% negli ultimi 10 anni. Colpisce in tutto il mondo quasi 200mila persone l’anno, con 7mila casi e 1.500 morti solo in Italia. L’allarme è stato lanciato dai maggiori esperti italiani, riuniti nello stabilimento Roche di Segrate , dove è prodotta per tutto il mondo la molecola «vemurafenib»’. Il farmaco agisce sulla mutazione del gene BRAF V600, che si rileva nel 50% dei casi. Una nuova speranza per i pazienti con melanoma metastatico.
«I test diagnostici per l’analisi mutazionale ormai hanno acquisito sempre più importanza, consolidandosi nella pratica clinica. Permettono di identificare l’eventuale presenza di mutazione, ad esempio del gene BRAF, e suggeriscono al clinico il farmaco specifico in grado di agire su quella determinata mutazione», afferma Massimo Barberis, Direttore Unità Diagnostica Istopatologica e Molecolare - IEO di Milano. A rendere, in alcuni casi, ancora più complessa la malattia sono le metastasi cerebrali che nel 30-40% dei pazienti affetti da melanoma presentano già, all’esordio dello stadio avanzato della malattia.
«Ci sono delle indicazioni che fanno presumere che il nuovo farmaco possa avere un’attività anche in questa tipologia di pazienti», prosegue Michele Maio, Direttore Immunoterapia Oncologica, Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena. La terapia con vemurafenib è l’esempio concreto di Personalised Healthcare (PCH), ovvero trovare i farmaci giusti per specifici gruppi di pazienti.
«È la prima volta che il melanoma viene affrontato in una logica di Medicina Personalizzata– conclude Maurizio de Cicco, amministratore delegato di Roche S.p.A. - Un’innovazione fondamentale, che porta benefici concreti per i pazienti».

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