AOSTA - Si è tolto la vita nel cantiere in cui aveva lavorato sino allo
scorso settembre. Francesco Gioffrè, artigiano edile di 61 anni di
Saint-Vincent (Aosta), si è impiccato dopo che nei giorni scorsi aveva
ricevuto un'ingiunzione di pagamento di oltre 10 mila euro da parte di
Equitalia. «Era stressato dai debiti e dalla malattia», ha spiegato la
compagna, insieme alla quale viveva in un alloggio a poche centinaia di
metri dal Casinò de la Vallee. A dare l'allarme è stata la figlia
trentaseienne avuta dalla prima moglie. Non avendo più notizie del
padre, che non rispondeva neppure al telefonino, ha iniziato le
ricerche: continui squilli a vuoto sino al ritrovamento, verso le 23 di
ieri. L'artigiano si era impiccato in un 'cantiere fantasmà di
Champdepraz, in bassa Valle d'Aosta, a poco più una decina di chilometri
da casa sua. Sul posto, poco distante dai binari della ferrovia
Aosta-Chivasso, sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco.
Nonostante il cancello chiuso con un lucchetto, l'appezzamento di terra
dove avrebbero dovuto sorgere sei villette era facilmente accessibile:
dalla fine dell'estate scorsa era chiuso in attesa dell'approvazione di
una variante. Per conto dell'impresa esecutrice dei lavori, Gioffrè
aveva preso in subappalto la posa in opera dei solai. Chi ha lavorato
con l'artigiano spiega che da molti anni era impegnato in bassa Valle
d'Aosta, fino a qualche mese fa aveva anche alcuni operai come
dipendenti. Da qualche tempo la sede della sua società non era più
operativa nel centro di Chatillon, ma Gioffrè continuava comunque a
lavorare e ultimamente stava eseguendo alcune piccole opere nella vicina
Val d'Ayas. I cartelli 'Vendesi ville, prezzo interessatè sono ancora
appesi ai balconi dei fabbricati in fase più avanzata di lavori, in quel
cantiere sistemato nella parte più a valle di un comune alpino abitato
da meno di 700 anime. «Era malato, sì, ma anche indebitato. È la società
che non va, questo sistema opprime», ha detto la compagna.
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