FOGGIA - Un uomo è morto mentre percorreva, a bordo della sua Fiat Uno,
la litoranea che collega Mattinata con Vieste, nel Gargano. L'episodio è
avvenuto nella tarda serata di ieri. L'uomo, al volante della sua
utilitaria, avrebbe imboccato a velocità sostenuta un sentiero sterrato
e, senza neppure accennare una frenata, avrebbe compiuto con l'auto un
volo di un centinaio di metri, rotolando nella fitta boscaglia prima di
schiantarsi sulla spiaggia sottostante.
Secondo gli investigatori, l'uomo si sarebbe dunque suicidato perchè oppresso dai debiti contratti con le banche e con i fornitori. La vittima, Carmine Capozzi, 48 anni, il cui corpo è stato recuperato sulla scogliera, è un uomo della provincia di Benevento, titolare di una stazione di servizio, che si era allontanato da casa ieri pomeriggio a bordo della sua auto. Secondo quanto accertato dai carabinieri, intervenuti sul luogo dell'incidente, l'uomo, non sposato, non ha retto al peso dei debiti contratti.
L'auto proveniva da Mattinata e ha imboccato ad alta velocità un sentiero sterrato in curva, approfittando di un piccolo varco in una rete metallica. A ritrovare il cadavere, dopo quasi tre ore di ricerche, è stato l'equipaggio di un elicottero della Guardia di finanza, giunto da Bari, con una termo-camera, sensore che rileva il calore dei corpi. Alle ricerche in mare hanno partecipato motovedette della guardia costiera di Manfredonia. Il cadavere del 50enne è stato recuperato dai vigili del fuoco e dagli specialisti del Saf, il nucleo speleo-alpino-fluviale.
Capozzi, celibe e figlio unico, da anni gestiva una stazione di servizio nella sua cittadina, San Giorgio del Sannio. Un'attività ereditata dal padre, scomparso una decina di anni fa insieme alla madre. Capozzi lo scorso anno aveva rinnovato e ampliato l'impianto.
La notizia nel suicidio si è diffusa rapidamente nella cittadina ed ha destato stupore: i conoscenti sostengono di non essere stati al corrente di alcuna difficoltà economica dell'uomo. C'è chi ipotizza anche che Capozzi fosse preoccupato per la propria salute. Capozzi si era allontanato nel primo pomeriggio di ieri. Dopo qualche ora un suo amico, preoccupato, avrebbe denunciato l'improvviso allontamento ai carabinieri.
Secondo gli investigatori, l'uomo si sarebbe dunque suicidato perchè oppresso dai debiti contratti con le banche e con i fornitori. La vittima, Carmine Capozzi, 48 anni, il cui corpo è stato recuperato sulla scogliera, è un uomo della provincia di Benevento, titolare di una stazione di servizio, che si era allontanato da casa ieri pomeriggio a bordo della sua auto. Secondo quanto accertato dai carabinieri, intervenuti sul luogo dell'incidente, l'uomo, non sposato, non ha retto al peso dei debiti contratti.
L'auto proveniva da Mattinata e ha imboccato ad alta velocità un sentiero sterrato in curva, approfittando di un piccolo varco in una rete metallica. A ritrovare il cadavere, dopo quasi tre ore di ricerche, è stato l'equipaggio di un elicottero della Guardia di finanza, giunto da Bari, con una termo-camera, sensore che rileva il calore dei corpi. Alle ricerche in mare hanno partecipato motovedette della guardia costiera di Manfredonia. Il cadavere del 50enne è stato recuperato dai vigili del fuoco e dagli specialisti del Saf, il nucleo speleo-alpino-fluviale.
Capozzi, celibe e figlio unico, da anni gestiva una stazione di servizio nella sua cittadina, San Giorgio del Sannio. Un'attività ereditata dal padre, scomparso una decina di anni fa insieme alla madre. Capozzi lo scorso anno aveva rinnovato e ampliato l'impianto.
La notizia nel suicidio si è diffusa rapidamente nella cittadina ed ha destato stupore: i conoscenti sostengono di non essere stati al corrente di alcuna difficoltà economica dell'uomo. C'è chi ipotizza anche che Capozzi fosse preoccupato per la propria salute. Capozzi si era allontanato nel primo pomeriggio di ieri. Dopo qualche ora un suo amico, preoccupato, avrebbe denunciato l'improvviso allontamento ai carabinieri.
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