ROMA - «La stazione Termini e i suoi passeggeri sono in pericolo». A denunciare le gravi condizioni dello scalo ferroviario romano è una relazione riservata della Direzione generale per le investigazioni ferroviarie indirizzata a Rete Ferroviaria italiana spa e inviata all'indomani dello scontro tra due Frecciarossa
dello scorso 26 aprile. Quella sera, intorno alle 19, un treno ad alta
velocità proveniente da Milano deragliò perché lungo il binario (il
numero 4) che stava percorrendo a fine corsa per entrare in stazione,
c'era un buco di un centimetro e mezzo». Lo scrive su la Repubblica
Federica Angeli. «I primi quattro vagoni del convoglio finirono fuori
dai binari e il resto del Frecciarossa si accasciò su un altro
Frecciarossa, partito da Napoli, in entrata a Termini - continua il
quotidiano -. Tre passeggeri rimasero feriti e sette dipendenti delle Fs
furono portati, insieme agli altri, in diversi ospedali della capitale.
Un incidente i cui danni sono stati limitati grazie alla bassa velocità
a cui i due treni viaggiavano, 30 chilometri orari. Subito furono
aperte due inchieste: una dalla magistratura, per disastro colposo, e
una interna per verificare eventuali responsabilità sull'accaduto. Le
indagini presero piede. Sopralluoghi sui due binari coinvolti,
interrogatori dei macchinisti, ispezioni capillari persino sui treni. E
alla fine una relazione dettagliata. Quel resoconto fa venire la pelle
d'oca perché le anomalie della stazione Termini sono davvero allarmanti.
»'Presenza di usura diffusa (con presenza di scheggiature ossidatè,
'fessurazione delle parti mobili e fisse di molti scambì, 'assenza di
bullonaturà, 'assenza dei previsti serraggi tra rotaia e traversà, sono
solo alcune delle anomalie riscontrate e messe nero su bianco dagli
ispettori che hanno lavorato allo scalo romano nel dopo incidente. E, in
ragione di questo, 'e data la potenziale gravità delle conseguenze che
potrebbero scaturire dal ripetersi di accadimenti analoghì, la Direzione
generale per le investigazioni Ferroviarie ha disposto alle ferrovie
dello stato di effettuare, 'con carattere di urgenzà, una approfondita
verifica dell'intero sistema di manutenzione della stazione Termini.
UN BUCO SUI BINARI Ripristinare le condizioni di sicurezza del piazzalè per evitare che disastri, con conseguenze molto peggiori di quelle avvenute nella collisioni tra i due treni ad aprile, possano di nuovo verificarsi è diventata una priorità assoluta. Per la sicurezza di macchinisti, personale delle ferrovie e viaggiatori. Dalla relazione informativa emergono tantissime irregolarità di quello che è considerato lo scalo con più presenze giornaliere di tutto il centro Italia. Per cominciare, si legge che uno dei due tracciati percorsi dai Frecciarossa, sui quali è stato eseguito un rilievo tecnico utilizzando una macchina diagnostica chiamata EM80, presentava irregolarità 'geometrichè tali da richiedere l'immediata sospensione alla circolazione. Come a dire che se la manutenzione fosse stata fatta su quel tratto qualche tempo prima, lo scontro tra i due Frecciarossa non sarebbe mai avvenuto. Queste irregolarità geometriche, peraltro, sono frequenti e diffuse su molti altri tracciati di ingresso/uscita dalla stazione Termini, progettati utilizzando scambi di vecchia generazione per essere percorsi da altri treni. Ma la colpa di tutto questo di chi è? 'La quasi totale assenza di manutenzione oggi riscontrata - denuncia una lettera allegata al documento dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle ferrovie - è il risultato di una politica aziendale degli esodi e delle esternalizzazioni dei servizi manutentivi che ha visto diminuire la consistenza del personale dalle circa 220mila unità agli inizi degli anni '90, alle 100mila unità nel 2003. Nel 2010 le unità in servizio ammontavano a 30mila dipendenti RFi e 39mila per Trenitalia. Un trend che ha proseguito anche negli anni successivì«.
UN BUCO SUI BINARI Ripristinare le condizioni di sicurezza del piazzalè per evitare che disastri, con conseguenze molto peggiori di quelle avvenute nella collisioni tra i due treni ad aprile, possano di nuovo verificarsi è diventata una priorità assoluta. Per la sicurezza di macchinisti, personale delle ferrovie e viaggiatori. Dalla relazione informativa emergono tantissime irregolarità di quello che è considerato lo scalo con più presenze giornaliere di tutto il centro Italia. Per cominciare, si legge che uno dei due tracciati percorsi dai Frecciarossa, sui quali è stato eseguito un rilievo tecnico utilizzando una macchina diagnostica chiamata EM80, presentava irregolarità 'geometrichè tali da richiedere l'immediata sospensione alla circolazione. Come a dire che se la manutenzione fosse stata fatta su quel tratto qualche tempo prima, lo scontro tra i due Frecciarossa non sarebbe mai avvenuto. Queste irregolarità geometriche, peraltro, sono frequenti e diffuse su molti altri tracciati di ingresso/uscita dalla stazione Termini, progettati utilizzando scambi di vecchia generazione per essere percorsi da altri treni. Ma la colpa di tutto questo di chi è? 'La quasi totale assenza di manutenzione oggi riscontrata - denuncia una lettera allegata al documento dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle ferrovie - è il risultato di una politica aziendale degli esodi e delle esternalizzazioni dei servizi manutentivi che ha visto diminuire la consistenza del personale dalle circa 220mila unità agli inizi degli anni '90, alle 100mila unità nel 2003. Nel 2010 le unità in servizio ammontavano a 30mila dipendenti RFi e 39mila per Trenitalia. Un trend che ha proseguito anche negli anni successivì«.
Nessun commento:
Posta un commento