ROMA - Ore 8: altra scossa di magnitudo 3.8.
La scossa è stata avvertita nelle province di Modena e Mantova. I
comuni prossimi all'epicentro sono Novi di Modena e Concordia, in
provincia di Modena, e Moglia, in provincia di Mantova. Secondo i
rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
l'evento sismico è stato registrato alle ore 8 con magnitudo 3.8.
SCOSSE NELLA NOTTE. Anche di notte la terra ha continuato a tremare, 41 volte, con un picco di magnitudo 3.4. Sono state 41 le scosse di terremoto registrate stanotte nella zona dell'Emilia Romagna colpita. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), delle scosse registrate dalla mezzanotte alle 5:15 di oggi la più forte è stata alle 3:54, con magnitudo 3.4 ed epicentro nei pressi dei comuni modenesi di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro e di quello mantovano di San Giovanni del Dosso.
DI NUOVO IL TERRORE. La terra trema ancora, e l’Emilia Romagna sprofonda nel terrore. Sedici morti, un disperso, oltre 350 feriti. E una moltitudine sempre più vasta di sfollati: 8.000, che si vanno ad aggiungere alle seimila persone già fuori casa dopo il sisma di una settimana fa. A una prima scossa di magnitudo 5,8, rilevata alle 9 con epicentro in provincia di Modena, ne sono seguite altre due, intorno alle 13, di magnitudo superiore a 5.
Il mondo del lavoro paga un prezzo durissimo: dieci operai sono morti nel crollo dei capannoni che erano stati dichiarati agibili nonostante lo sciame sismico. La triste mappa delle vittime ne registra tre a San Felice, nel crollo della azienda Meta, due a Mirandola, una a Concordia, una a Finale, una a Medolla, una a Cento, più due donne a Cavezzo, una sepolta dalle macerie del Mobilificio Malavasi. Alla lista si aggiunge anche don Ivan Martini, il parroco di Rovereto, travolto nel crollo della sua chiesa.
Danni pesanti in tutta l’Emilia, tra crolli di edifici storici, chiese e fabbriche distrutte. L’epicentro del sisma è stato rilevato tra i comuni di Medolla, Mirandola e Cavezzo. E all’origine delle scosse potrebbe esservi la rottura di una nuova faglia di 40 km. È tornato a tremare il margine settentrionale dell'Appennino sepolto sotto la Pianura Padana. La sequenza delle repliche «sarà lunga, e non si può escludere che possano avvenire altri forti terremoti», ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Stefano Gresta.
Un sisma violentissimo, che è arrivato in gran parte del Nord. Le scosse sono state avvertite a Milano, Genova, Venezia, Padova, persino Aosta e in alcune aree del Centro, inclusa Firenze. Danni pesanti, in particolare, a Mantova, dove è crollato il Cupolino di Santa Barbara e dove, nell’intera provincia, gli sfollati sono 1.300. A favore delle popolazioni colpite dal sisma è stato attivato il numero 45500 per inviare messaggi o chiamare da telefonia fissa e donare 2 euro per l'emergenza terremoto.
Mentre si scava ancora tra le macerie, ferve già una nuova polemica politica. Nel mirino la festa della Repubblica del 2 giugno. A chi chiede di annullarla per devolvere i fondi alle popolazioni terremotate, il presidente Giorgio Napolitano replica che le celebrazioni si faranno, ma saranno «sobrie» e dedicate «alla memoria delle vittime».
16 VITTIME IN 15 SECONDI. Stamani alle 9 capannoni e industrie, sono crollati a colpi di scosse sismiche, la più violenta di magnitudo 5.8. Gianni Bignardi, 62 anni, ingegnere di Mirandola, Kumar Pawan, 27 anni, operaio, Mohammad Azaar, 46 anni, caporeparto: sono morti nel crollo della Meta, industria metalmeccanica dove lavoravano insieme indiani sikh, marocchini e italiani. Anche a Medolla sono morti tre operai, che stavano lavorando nella Haemotronic, e tre sono i morti alla Bbg di San Giacomo Roncole, a Mirandola e una donna in un mobilificio di Cavezzo. Qui il capannone si è piegato su se stesso, dopo che la terra ha tremato per 15 secondi.
I NUMERI DI EMERGENZA Numeri di emergenza per il terremoto: Ferrara: 0532771546, Modena: 059200200, Mirandola: 0535611039, San Felice: 800210644, Cento: 3332602730.
SCOSSE NELLA NOTTE. Anche di notte la terra ha continuato a tremare, 41 volte, con un picco di magnitudo 3.4. Sono state 41 le scosse di terremoto registrate stanotte nella zona dell'Emilia Romagna colpita. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), delle scosse registrate dalla mezzanotte alle 5:15 di oggi la più forte è stata alle 3:54, con magnitudo 3.4 ed epicentro nei pressi dei comuni modenesi di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro e di quello mantovano di San Giovanni del Dosso.
DI NUOVO IL TERRORE. La terra trema ancora, e l’Emilia Romagna sprofonda nel terrore. Sedici morti, un disperso, oltre 350 feriti. E una moltitudine sempre più vasta di sfollati: 8.000, che si vanno ad aggiungere alle seimila persone già fuori casa dopo il sisma di una settimana fa. A una prima scossa di magnitudo 5,8, rilevata alle 9 con epicentro in provincia di Modena, ne sono seguite altre due, intorno alle 13, di magnitudo superiore a 5.
Il mondo del lavoro paga un prezzo durissimo: dieci operai sono morti nel crollo dei capannoni che erano stati dichiarati agibili nonostante lo sciame sismico. La triste mappa delle vittime ne registra tre a San Felice, nel crollo della azienda Meta, due a Mirandola, una a Concordia, una a Finale, una a Medolla, una a Cento, più due donne a Cavezzo, una sepolta dalle macerie del Mobilificio Malavasi. Alla lista si aggiunge anche don Ivan Martini, il parroco di Rovereto, travolto nel crollo della sua chiesa.
Danni pesanti in tutta l’Emilia, tra crolli di edifici storici, chiese e fabbriche distrutte. L’epicentro del sisma è stato rilevato tra i comuni di Medolla, Mirandola e Cavezzo. E all’origine delle scosse potrebbe esservi la rottura di una nuova faglia di 40 km. È tornato a tremare il margine settentrionale dell'Appennino sepolto sotto la Pianura Padana. La sequenza delle repliche «sarà lunga, e non si può escludere che possano avvenire altri forti terremoti», ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Stefano Gresta.
Un sisma violentissimo, che è arrivato in gran parte del Nord. Le scosse sono state avvertite a Milano, Genova, Venezia, Padova, persino Aosta e in alcune aree del Centro, inclusa Firenze. Danni pesanti, in particolare, a Mantova, dove è crollato il Cupolino di Santa Barbara e dove, nell’intera provincia, gli sfollati sono 1.300. A favore delle popolazioni colpite dal sisma è stato attivato il numero 45500 per inviare messaggi o chiamare da telefonia fissa e donare 2 euro per l'emergenza terremoto.
Mentre si scava ancora tra le macerie, ferve già una nuova polemica politica. Nel mirino la festa della Repubblica del 2 giugno. A chi chiede di annullarla per devolvere i fondi alle popolazioni terremotate, il presidente Giorgio Napolitano replica che le celebrazioni si faranno, ma saranno «sobrie» e dedicate «alla memoria delle vittime».
16 VITTIME IN 15 SECONDI. Stamani alle 9 capannoni e industrie, sono crollati a colpi di scosse sismiche, la più violenta di magnitudo 5.8. Gianni Bignardi, 62 anni, ingegnere di Mirandola, Kumar Pawan, 27 anni, operaio, Mohammad Azaar, 46 anni, caporeparto: sono morti nel crollo della Meta, industria metalmeccanica dove lavoravano insieme indiani sikh, marocchini e italiani. Anche a Medolla sono morti tre operai, che stavano lavorando nella Haemotronic, e tre sono i morti alla Bbg di San Giacomo Roncole, a Mirandola e una donna in un mobilificio di Cavezzo. Qui il capannone si è piegato su se stesso, dopo che la terra ha tremato per 15 secondi.
I NUMERI DI EMERGENZA Numeri di emergenza per il terremoto: Ferrara: 0532771546, Modena: 059200200, Mirandola: 0535611039, San Felice: 800210644, Cento: 3332602730.
Nessun commento:
Posta un commento