Sospetti su un uomo residente a Lecce
Una imminente svolta delle indagini
sull'attentato avvenuto a Brindisi il 19 maggio scorso, nel quale è
morta la sedicenne Melissa Bassi, potrebbe aversi nelle prossime ore. Ci
sarebbero accertamenti in corso su una persona sospettata di aver avuto
un ruolo preciso. Si tratterebbe di un uomo residente nella provincia
di Lecce. Al momento, secondo quanto apprende l'ANSA, non sarebbero
stati adottati provvedimenti nei suoi confronti. "Quando ci saranno
novità, le saprete. Per il momento non ce ne sono": lo ha detto il
procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta.
Manganelli: "Non è stata né la mafia né il Fai"
- Intanto, per mettere a tacere inutili speculazioni, il capo della
Polizia, prefetto Antonio Manganelli, ha cercato di fare il punto
precisando che sull’attentato "ho sentito molte sciocchezze". Parlando
alla scuola di perfezionamento interforze a Roma, Manganelli ha
aggiunto: "Abbiamo sentito di tutto", dalle Br risorte, a Cosa nostra e
alla mafia locale. "Ma la mafia cerca consensi e non è certo oggi nella
condizione di porsi come aggressore dello Stato o come antistato".
Estranea anche la Sacra corona unita
- La mafia locale? Anche su questo punto, il capo della polizia ha
richiamato l'attenzione sul fatto che in Puglia c'è soprattutto una
criminalità ordinaria. "Esistono delle bande" e poi Manganelli ha
sottolineato che lo stesso giorno in cui è avvenuto il tragico attentato
di Brindisi, i detenuti di quella che era la Sacra corona unita hanno
inviato un telegramma di solidarietà alla famiglia della giovane vittima
dicendo che non erano stati loro. "E' un segnale preciso", ha detto
Manganelli.
Escluso anche il Fai -
"Faccio fatica a immaginare un attentato vigliacco fatto dalla Fai
(Federazione anarchica informale, ndr) davanti a una scuola" ha aggiunto
Manganelli. Le indagini devono dare una risposta e io credo che dalla
risposta capiremo la matrice, chi è stato e perché lo ha fatto".
Questura: avviati servizi di controllo eccezionali
- Dopo l'esplosione la questura dichiara di avere avviato "servizi di
controllo del territorio eccezionali: un arresto, ventotto denunciati, è
il primo bilancio dell'operazione alto impatto, ideata secondo due
direttrici: la prima, quella preventiva, dedicata ad assicurare la
serena e pacifica convivenza sociale; la seconda, quella repressiva, a
drenare sacche criminali e contrastarne ogni tentativo di rigurgito". Si
tratta di oltre cento uomini che, "in simbiosi operativa con i reparti
investigativi, giornalmente presidiano l'intero territorio, presenziano
all'ingresso ed all'uscita degli studenti dai numerosi plessi
scolastici, monitorano persone e veicoli, osservano, attuano
simultaneamente perquisizioni e posti di blocco, eseguono controlli
mirati su soggetti di elevata caratura criminale, esercitano pressione
su persone orbitanti organizzazioni criminali".
Arrestata giovane ladra -
Nell'ambito dell'attività operativa sono stati controllati e monitorati
oltre 1400 persone, condotte oltre 32 perquisizioni, denunciate 28
persone per reati contro il patrimonio e la persona. Inoltre ieri è
stata arrestata, in flagranza di reato per furto aggravato, una 23enne
slava sorpresa dalle volanti mentre, dopo aver forzato la porta
d'ingresso con alcuni grimaldelli, si era introdotta in un'abitazione
nel quartiere Commenda rubando due Rolex del valore complessivo di
settemila euro.
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