ROMA- Il primo luglio sarà impercettibilmente più lungo, appena un secondo in più, ma è un evento che non si ripeteva da ben 40 anni
e che interessa tutto il mondo. Si tratta infatti di sincronizzare gli
orologi atomici che scandiscono il Tempo coordinato universale (Utc) con
il moto di rotazione della Terra intorno al proprio asse. La decisione
arriva dall'ente internazionale che studia la rotazione terrestre e i
sistemi internazionali di riferimento, l'International Earth Rotation
and Reference Systems Service (Iers) di Parigi. L'ultima volta che è
stato introdotto il secondo in più, chiamato «secondo intercalare»
risale al primo gennaio 1972. Questa volta lo spostamento degli orologi
avverrà per l'Italia piena notte, all'una e 59 minuti del primo luglio.
Allo scoccare di quell'ora, come ricorda l'Istituto Nazionale di Ricerca
Metrologica (Inrim) di Torino, «i segnali di tempo provenienti da
questo Istituto, compresi quelli irradiati dalla Rai, quelli distribuiti
sulla rete telefonica e quelli sulla rete internet via Ntp saranno
ritardati di un secondo». L'idea di aggiustare all'occorrenza le
lancette degli orologi atomici per adeguare l'ora artificiale del Tempo
coordinato universale alle irregolarità della rotazione terrestre è nata
negli anni Settanta, quando la scala di tempo Utc venne adottata come
riferimento anche per gli usi civili oltre che per quelli scientifici e
fu definita come la scala di tempo con unità pari al secondo atomico. Il
primo secondo di correzione è stato inserito il 30 giugno 1972 (il
primo luglio in Italia), e da allora ne sono succeduti altri 23,
l'ultimo dei quali risale al capodanno del 2009.
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