PESCARA - Un'agenzia interinale ha negato un contratto a tempo
determinato ad una donna, in posizione utile in graduatoria e da dieci
anni chiamata per l'impiego presso l'ufficio Iat (Informazione e
accoglienza turistica) di Silvi (Teramo) durante l'estate, perchè la
signora è al quinto mese di gravidanza: a denunciare l'accaduto il
vicecapogruppo regionale dell'IdV, Cesare D'Alessandro, che ha
presentato un'interrogazione in merito all'assessore regionale al
Turismo, Mauro Di Dalmazio, affinchè prenda le misure più urgenti e
necessarie per tutelare il diritto al lavoro di tutte le donne.
«L'ennesimo caso di discriminazione delle donne, sul mondo del lavoro -
spiega - è stato denunciato dalla Fp Cgil. Non possiamo accettare che
simili vergognosi comportamenti si ripercuotano ancora a spese delle
donne. L'assessore Di Dalmazio, fatti i dovuti accertamenti, dovrà
prendere una posizione netta e precisa affinchè alle donne in maternità
sia riservato un trattamento almeno paritario nel mondo del lavoro.». A
negare il lavoro sarebbe stata l'agenzia interinale Gi-Group di Pescara,
vincitrice dell'appalto per la fornitura di lavoratori interinali
all'Azienda di Promozione Turistica Regionale (Aptr). «Innanzitutto
dalla Regione, dagli Enti locali, dalle aziende dipendenti e dalle
società partecipate - aggiunge D'Alessandro - deve venire un segnale
forte nei confronti della Gi-Group e di tutte le imprese: sia chiaro che
mai potrà essere instaurato nè mantenuto in piedi alcun rapporto di
lavoro con quelle imprese che praticano la più odiosa delle
discriminazioni». «In questo senso - conclude D'Alessandro - proporremo e
faremo votare un documento di impegno per tutta la Giunta regionale,
chiedendo che da subito sia ristabilito il diritto al lavoro di chi è
stato discriminato e, per il futuro, attuando comportamenti che
escludano dagli appalti pubblici le ditte che non offrono adeguate
garanzie per le pari opportunità».
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