ROMA - Un ricatto per lavorare. Una lettera da firmare prima di tornare
in fabbrica o in ufficio, in cui il dipendente si prende la
responsabilità in caso di danni provocati da nuove scosse. La starebbero
proponendo alcune aziende nelle zone colpite dal sisma ai loro operai e
impiegati. La denuncia è della Cgil Emilia Romagna che ha già avviato
una relazione alla procura della Repubblica.
La frase incriminata cita testualmente che «ciascun dipendente che ritiene opportuno continuare a svolgere la propria attività, libera la proprietà da qualsiasi responsabilità penale e civile». Un documento illegittimo, tuonano lavoratori e sindacati che definiscono l’iniziativa «un atto di sciacallaggio», augurandosi che - oltre a trattarsi di casi isolati - venga subito ritirata.
Paura, invece, per molte aziende che stanno facendo fatica a rialzarsi, comprese quelle agricole che ora rischiano di subire pesantemente la siccità, visti i danni ai bacini idrici e agli impianti idraulici. Con conseguenze che hanno ripercussioni anche fuori dai confini emiliani. La produzione della Panda a Pomigliano (Napoli) è stata sospesa per tre giorni, per mancata fornitura di motori da parte di FiatPowertrain di Termoli (Cb), ferma perché senza i rifornimenti di componenti da Magneti Marelli di Crevalcore.
Polemiche per la mancata partecipazione di Vasco Rossi alla manifestazione allo stadio Dall’Ara, dove il 25 giugno si ritroveranno tanti artisti della regione per Emilia live. Mentre salgono i numeri della tragedia. Ieri è morta Sandra Gherardi, 46 anni di Cento, dopo sette giorni in coma all’ospedale di Bologna. È la venticinquesima vittima. Dodicimila gli sfollati costretti ieri a fare i conti con il primo caldo. Senza contare le scosse che continuano, 638 dal 29 maggio a ieri. E non sono finite, assicurano gli esperti.
La frase incriminata cita testualmente che «ciascun dipendente che ritiene opportuno continuare a svolgere la propria attività, libera la proprietà da qualsiasi responsabilità penale e civile». Un documento illegittimo, tuonano lavoratori e sindacati che definiscono l’iniziativa «un atto di sciacallaggio», augurandosi che - oltre a trattarsi di casi isolati - venga subito ritirata.
Paura, invece, per molte aziende che stanno facendo fatica a rialzarsi, comprese quelle agricole che ora rischiano di subire pesantemente la siccità, visti i danni ai bacini idrici e agli impianti idraulici. Con conseguenze che hanno ripercussioni anche fuori dai confini emiliani. La produzione della Panda a Pomigliano (Napoli) è stata sospesa per tre giorni, per mancata fornitura di motori da parte di FiatPowertrain di Termoli (Cb), ferma perché senza i rifornimenti di componenti da Magneti Marelli di Crevalcore.
Polemiche per la mancata partecipazione di Vasco Rossi alla manifestazione allo stadio Dall’Ara, dove il 25 giugno si ritroveranno tanti artisti della regione per Emilia live. Mentre salgono i numeri della tragedia. Ieri è morta Sandra Gherardi, 46 anni di Cento, dopo sette giorni in coma all’ospedale di Bologna. È la venticinquesima vittima. Dodicimila gli sfollati costretti ieri a fare i conti con il primo caldo. Senza contare le scosse che continuano, 638 dal 29 maggio a ieri. E non sono finite, assicurano gli esperti.
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