BRINDISI- Dopo il lungo calvario arriva la buona notizia: Azzurra, una
delle cinque studentesse ferite nell'attentato di Brindisi, sarà dimessa
dall'ospedale Perrino lunedì mattina. «Sappiamo che non è finita e che
ci aspettano altri giorni come quelli passati, ma con l'aiuto di tutti
saremo in grado di farcela» spiega la madre della ragazza, Palma Rita De
Nisi, felice del ritorno a Mesagne (Brindisi) della figlia che ha
rischiato la vita ed è rimasta a lungo in prognosi riservata. Il peggio è
passato. Azzurra in ospedale ha sostenuto gli esami di qualifica per
accedere al quarto anno superiore e li ha superati con il massimo dei
voti. Non si sa ancora se sarà in grado di riprendere normalmente a
frequentare il professionale 'Morvillo Falconè a settembre, perch‚ dovr…
sottoporsi a diversi interventi chirurgici. A scuola ci tornerà
Sabrina, di sicuro, mentre Veronica, ancora ricoverata a Pisa, rientrerà
a Mesagne tra qualche giorno. Insieme a lei, in quell'orribile 19
maggio, c'era la sorella Vanessa, che è stata fra le prime ad essere
dichiarata fuori pericolo. Selena, che aveva deciso di mollare la
scuola, ha forse cambiato idea e andrà avanti negli studi, nella
speranza di lavorare poi come infermiera. Lunedì prossimo il medico
legale nominato dalla compagnia assicurativa della scuola, Antonio
Carusi, inizierà le visite mediche per accertare le condizioni fisiche
delle ragazze, così da poter stabilire l'ammontare dei danni da
risarcire. Stesso iter sarà seguito dalla Asl per la ripartizione dei
200 mila euro stanziati dalla Regione Puglia. I primi 10 mila euro sono
già stati liquidati. Le famiglie delle studentesse, insomma non si
sentono abbandonate. Ci tiene a precisarlo la madre di Azzurra, accanto
all'avvocato Mauro Resta, il legale della famiglia. «Ringraziamo tutte
le istituzioni, dalla Regione, alla Provincia e anche l'amministrazione
comunale di Mesagne. Un grazie va anche ai media che ci sono stati
vicini, ma in particolar modo ai medici dell'ospedale di Brindisi che
hanno salvato la vita alle ragazze. Senza di loro non avremmo superato
questa tragedia».
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