Era nato sano, Marcus. Prematuro, ma sano.
Avrebbe potuto farcela se qualcosa non fosse andato storto. Per i
risultati dell'autopsia, la seconda, sul corpo del neonato morto lo
scorso 29 giugno all'ospedale San Giovanni di Roma dopo che qualcuno
aveva invertito la flebo con la cannula del latte, bisognerà aspettare
ancora qualche settimana (arriveranno entro il 19 agosto). Ma il medico
legale Saverio Potenza di Tor Vergata, che ha eseguito con l'istologo
Ugo Di Tondo l'esame sul cadavere del bimbo, un primo punto l'ha messo.
Il figlio di Jacqueline De Vega, la colf filippina che dopo aver perso
suo figlio ora vive con l'atroce peso che possa essere morto di
malasanità e non per le "cause naturali" che le dissero allora, pesava
solo 780 grammi. Ma poteva vivere.
Nessuna infezione dovuta a un batterio -
E poi c'é un altro punto: non sarebbe vero, stando all'avvocato Danilo
Granito (il datore di lavoro della mamma, che ne ha preso le difese
legali), che "il piccolo Marcus sia deceduto a causa di una infezione
dovuta a un batterio. Nessun esame ha indicato questo tipo di risultato -
ha puntualizzato -. La prima autopsia eseguita il 10 luglio non ha
assolutamente indicato quanto riportato da alcuni quotidiani". Uno, in
particolare, riporta anche un episodio che sarebbe avvenuto all'interno
del San Giovanni: la primaria Caterina De Carolis, che la direzione
dell'ospedale ha rimosso dal suo incarico, avrebbe addirittura brindato
alla notizia della diagnosi di infezione, perché questa, sempre stando a
quanto è stato scritto, avrebbe alleggerito le responsabilità dei
sanitari.
L'avvocato: "Marcus era nato sano" -
"Nessuna valutazione - ha spiegato però l'avvocato Granito - si può
fare rispetto a esami che al momento sono parziali, ma che indicano
comunque che Marcus era nato sano". Bisogna attendere i risultati degli
esami autoptici: ciò su cui gli inquirenti guidati dal procuratore
aggiunto Leonardo Frisani vogliono una risposta è la causa della morte
del bimbo. I periti hanno prelevato dal corpo alcuni organi, per
verificare se in essi siano presenti particelle del latte finito in vena
per sbaglio, e quali conseguenze abbiano prodotto. E poi c'é da
chiarire se dall'inversione delle cannule, avvenuta il 27 giugno, e il
decesso due giorni dopo, Marcus sia stato curato nel modo più opportuno.
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