domenica 15 luglio 2012

BRINDISI, VERONICA FUORI DAL CENTRO USTIONI DOPO 50 GIORNI. "BELLI GLI ALBERI"



PISA - Veronica Capodieci è uscita dal Centro ustioni di Pisa, ha guardato il viale alberato davanti a sè e ha esclamato: «Che bello!», capendo forse come mai prima d'ora in questi drammatici 50 giorni di essere tornata alla vita, come se fosse nata un'altra volta. «È questa la frase che più mi ha colpito di lei - ha raccontato Antonio Di Lonardo, direttore del Centro ustioni dell'Azienda ospedaliero universitaria pisana - perchè dimostra la consapevolezza di questa giovane di fronte alla tragedia che ha vissuto». La sedicenne ha subito cinque interventi chirurgici in sette settimane e stamani di buon'ora ha lasciato l'ospedale di Pisa dove era ricoverata dal 24 maggio scorso. Quasi due mesi dove è stata coccolata da medici e infermieri e protetta e supportata dalla famiglia, che anche oggi ha scelto il silenzio: «Siamo insieme alla ragazza e non vogliamo commentare nulla - ha detto il padre - ma vogliamo solo che stia bene». Ma la famiglia Capodieci resterà a Pisa ancora per un pò, ospitata in appartamento da amici vecchi e nuovi: «Intorno a loro - ha spiegato il medico - si è creato un cerchio di solidarietà fatto di persone che si sono messe a disposizione per aiutarli in questo cammino complesso». Veronica dovrà fare alcune medicazioni ambulatoriali sulle ferite, poi il 23 luglio sarà ricoverata al centro riabilitativo delle Terme di Casciana per affrontare un ciclo di cure fisioterapiche. «Però sta bene - ha assicurato Di Lonardo - deve solo recuperare le forze e imparare a convivere con le cicatrici che le rimarranno addosso. Soprattutto quelle psicologiche. Il suo splendido viso di ragazza è indenne e le ferite agli arti inferiori guariranno completamente. Ma ha rischiato di morire e subito un trauma gravissimo. Deve imparare a conviverci per poterlo superare completamente». Veronica ha visto in Tv il volto dell'attentatore, ha seguito i notiziari e le cronache di quella follia. «Sì ha visto Vantaggiato - ha raccontato Di Lonardo - e ha detto solo che non sa spiegarsi il perchè abbia potuto fare una cosa simile. Ma lei è una ragazza forte, che sa e vuole guardare avanti. In reparto è stata coccolata da tutti noi e ha legato con infermieri e medici. Oggi abbiamo fatto una festicciola per salutarla e quando se ne è andata è come se se ne fosse andato anche un pezzetto di noi». E l'emozione del medico diventa ancora più forte quando pensa alla degenza della giovane: «Giornate come questa ti restano impresse per tutta la vita e ripagano dell'impegno e della fatica quotidiane. Facciamo un lavoro difficile, che ci mette a contatto con il dolore di tante persone. Spesso risolviamo i problemi, ma non sempre ci riusciamo. Oggi siamo felici. Ma Veronica deve dire grazie, e lo farà presto personalmente, anche ai colleghi di Lecce, ai chirurghi che l'hanno operata al torace subito dopo l'attentato e le hanno regalato la speranza di vivere».

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