FIRENZE - "Timone a mano": sono queste le parole che incolperebbero il comandante Francesco Schettino, pronunciate alle 21.39 e
14 secondi del 13 gennaio 2012. Sono stati i Ris a renderlo noto, scrive oggi il Corriere della Sera, dopo aver trascritto il contenuto della 'scatola nera'.
Da quel momento in poi inizia la sequenza tragica che tutti conosciamo, e che causò l'impatto della Costa Concordia
verso gli scogli affioranti dalle Scole. L'orario di disattivazione del
pilota automatico (le 21.39 e 15 secondi) risulta dal radar di bordo e
tutto quello che avviene sul ponte di comando, audio e strumentazione, è
registrato dal Vdr che ha cessato di funzionare alle 23.36.
L'espressione "Timone a mano" significa che da quel momento gli ordini di manovra manuale
li dà il comandante e viene quindi abbandonata la rotta impostata
elettronicamente e con una deviazione che avvicina la Concordia al Giglio.
Sul radar di bordo sono registrate le due rotte. Alle 21.42 c'è il fatidico 'punto di non ritorno', nel quale anche una repentina virata della nave non avrebbe potuto evitare l'impatto con gli scogli.
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