lunedì 23 luglio 2012

ROMA: LATTE IN VENA, MUORE UN NEONATO. LA MADRE FURIOSA: "VOGLIO LA VERITÀ"

ROMA - Ancora uno scandalo travolge un grade ospedale romano, con avvisi di garanzia per medici ed infermieri.
Ancora una storia da chiarire, un sospetto caso di malasanità con la morte di un neonato, il piccolo Marcus, all’ospedale «San Giovanni Addolorata». C'è stata una denuncia, da parte dei familiari, e la procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta per capire se vi siano delle responsabilità del personale del reparto. Sono già state sequestrate le cartelle cliniche.

LA MADRE VUOLE LA VERITA' «Dopo aver saputo della morte del figlio ha detto che era pronta per una battaglia legale e che voleva vedere chiaro fino in fondo su quanto è successo, voleva la verita». A riferirlo sono alcuni genitori che hanno i propri figli in cura presso il reparto di neonatologia dell'ospedale San Giovanni Addolorata e che hanno avuto modo di conoscere Jacqueline De Vega, madre di Marcus, il neonato morto il 29 giugno scorso in quel reparto dove gli è stato somministrato latte nella flebo.

SEI O SETTE INDAGATI Sarebbero non meno di sei-sette gli indagati, ossia tutti coloro che, all'interno del San Giovanni, hanno gestito il caso, sotto il profilo clinico, del neonato morto il 29 giugno scorso. Omicidio colposo il reato ipotizzato nei loro confronti. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Leonardo Frisani, hanno acquisito la cartella clinica del neonato ed attendono ora i risultati dell'autopsia. Al loro vaglio anche alcune presunte contraddizioni che sarebbero emerse nella ricostruzione dei fatti.

BALDUZZI INVIA GLI ISPETTORI Uno scambio di flebo sarebbe la causa della morte di un neonato all'ospedale San Giovanni di Roma. Per fare chiarezza sulla vicenda il ministro della Salute Renato Balduzzi ha disposto questa mattina l'invio «immediato» degli ispettori del ministero all'ospedale romano. L'obiettivo, si legge in una nota, è quello di «acquisire tutte le informazioni sul decesso del bambino di pochi giorni che sarebbe morto per un errore dovuto allo scambio tra una flebo di soluzione fisiologica con del latte. Gli ispettori dovranno chiarire anche il motivo del ritardo nella denuncia da parte del personale sanitario».

LA MORTE DEL NEONATO
Il piccolo aveva pochi giorni ed era ricoverato nel reparto di neonatologia dell'ospedale San Giovanni Addolorata, uno dei punti di riferimento per il centro storico della Capitale e per molti quartieri confinanti. Secondo le prime verifiche, al piccolo è stato somministrato del latte per via endovenosa. Questo avrebbe causato il decesso del neonato. Come è stato possibile? Secondo le prime ipotesi potrebbe esserci stato un errore, un drammatico scambio di flaconi, il latte potrebbe essere stato somministrato per via endovenosa al posto della soluzione prevista per la terapia a cui il neonato era sottoposto. Di certo, si tratta di un caso che ha pochi precedenti.

LA DENUNCIA DEI GENITORI I genitori del neonato, dopo che è stato comunicato loro che il figlio era morto hanno deciso di presentare denuncia all'autorità giudiziaria che ha immediatamente aperto un'inchiesta. Dal reparto di neonatologia è stata acquisita la cartella clinica e sono stati ascoltati medici e infermieri che lavorano nel reparto di neonatologia dell'ospedale San Giovanni Addolorata. Per poter procedere con gli accertamenti sono stati inviati degli avvisi di garanzia. Il bimbo, un maschietto partorito da una donna di origini filippine, era nato all'ospedale Grassi di Ostia, prematuro di trenta settimane. Visto che non c'era posto nel reparto di terapia intensiva di neonatologia di Ostia era stato trasferito al San Giovanni.

SAN GIOVANNI SOTTO INCHIESTA La vicenda ha scosso l'intero ospedale San Giovanni Addolorata: al di là dell'enorme dolore per la morte del neonato, nessuno riesce a spiegarsi come possa essere avvenuta l'iniezione del latte che ha causato il decesso. Gli inquirenti non stanno escludendo nessuna ipotesi, anche oltre i confini del semplice errore. Il reparto di neonatologia dell'ospedale San Giovanni Addolorata è tra i più importanti della Capitale, è un punto di riferimento anche per altri ospedali e viene considerato un centro d'eccellenza. In queste ore anche il presidente della Regione, Renata Polverini, è stata informata di quanto avvenuto e oggi l'assessorato alla Salute farà degli approfondimenti. Non è escluso che, come già avvenuto in altri casi che hanno toccato da vicino la sanità romana, Renata Polverini chieda una relazione ai vertici dell'Azienda ospedaliera del San Giovanni, anche se in questi casi prima di tutto ciò che conta è l'esito dell'inchiesta della procura della Repubblica di Roma.

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