PARIGI- Un'insegnante francese di 39 anni è stata condannata a sei mesi di carcere
e a una multa di 6.000 euro dalla giustizia transalpina per «violenza
sessuale su minore» per avere avuto dal 2007 al 2009 una relazione sessuale con un suo alunno di 12 anni
(la maturità sessuale è fissata in Francia a 15 anni) quando
quest'ultimo frequentava la scuola privata Nazareth de
Chavagne-en-Paillers, nella regione della Loira, nell'ovest del paese.
La donna, cattolica integralista, sposata e madre di cinque figli, non
potrà inoltre più esercitare una professione che implichi il contatto
con i bambini. «Credevo davvero che mi amasse», si è giustificata la
maestra davanti al tribunale di La Roche-sur-Yon. Per lei si è trattato
di «un amore cieco» e di «un peccato mortale che la torturava». Proprio
il senso di colpa l'ha indotta a confessare a un prete il reato e a
incontrare la famiglia della vittima nel 2011. Il suo legale ha spiegato
che l'insegnante si è consegnata alla giustizia perchè «voleva
assumersi la sua responsabilità penale e morale». La vicenda rimanda al
cosiddetto 'caso Gabrielle Russier' che sconvolse le cronache locali
negli anni Settanta: una professoressa di lettere a Marsiglia, Gabrielle
Russier, madre di due figli, si suicidò dopo essere stata condannata
dalla giustizia per avere avuto una relazione con un suo allievo di 16
anni, Christian Rossi. Una professoressa americana di 35 anni, nel 1997
fu condannata a 7 anni e mezzo di prigione per avere avuto un relazione
con il suo alunno di 12 anni. I due, nonostante le avversità, restarono
insieme e si sposarono nel 2005 dopo aver avuto due figli.
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