martedì 4 settembre 2012

PER L'INPS E' MORTA, MA E' VIVA


La storia di una signora di 95 anni a cui è stato chiesto di restituire sei anni di pensione

La burocrazia italiana è famosa per le sue assurdità. Questa volta, a subire le schizofrenie della Pubblica amminstrazione italiana è stata una signora  95 anni, Antonia Travagliante a cui, come racconta “Il giornale di Lecco”,  è stata recapitata una cartella dell’Inps che le intimava la restituzione delle rate della pensione riscosse dalla signora tra il 2006 e il 2012.
“All’inizio pensavo fosse uno scherzo” racconta la signora Antonina. “I miei figli per tenermi allegra me ne fanno spesso, ma purtroppo non era così”. Anche i figli non riescono a spiegarsi il motivo della lettera dell’Inps. “A parte il fatto che nostra madre è viva e vegeta” si chiede il figlio Rino “che senso ha inviare una lettera, con tanto di bollettino, per chiedere il rimborso della pensione a una persona ritenuta morta? E come hanno fatto a spacciarla per morta?”
Non è la prima volta che la signora Travagliante subisce i disguidi della burocrazia: negli anni in cui abitava in Sicilia, infatti, le era stata inviata anche la lettera per il servizio militare. In quel caso, il disguido fu risolto subito. In questo caso, però, non si capisce l’origine della lettera dell’Inps.
“La lettera ricevuta dalla signora Antonina è davvero assurda “ denuncia Calogero Sanfilippo, delegato lombardo di Sos Utenti “E’ indirizzata a una signora spacciata per morta per 76 mesi e poi fatta resuscitare per ricevere una richiesta di rimborso. Come si può poi chiedere e pretendere che una signora di 95 anni effettui il ricorso on line oppure recandosi a un patronato? E’ una vergogna senza soluzione di continuità.”

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