lunedì 15 ottobre 2012

ALBERTA E TERESA, AMICHE PER UN SECOLO: MUOIONO NELLA STESSA NOTTE

 
TREVISO - Le nobildonne Alberta Fabris e Teresa Graziani, le più anziane della città, avendo superato il traguardo dei 107 anni di vita,
rispettivamente lo scorso maggio e giugno, si sono spente la notte scorsa alla casa di riposo Fenzi, dove erano ospiti: se ne sono andate a distanza di poche ore l'una dall'altra.
Oltre che l'età, le accomunava il fatto che avevano frequentato insieme le scuole elementari fin dalla prima classe, un secolo fa. Alberta Fabris, che non si è mai sposata, apparteneva ad una nobile famiglia cadorina. Antichi decreti ducali dei dogi Molin e Contarini avevano concesso a suoi avi il titolo di "cavalieri" compensandoli per i servigi resi alla Repubblica. La famiglia era arrivata nel 1613 a Conegliano e nel 1685 era stata aggregata al consiglio nobile della città. I Fabris diedero anche il primo deputato di Conegliano al Regno d’Italia. Si trattava del nonno di Alberta: Pietro Fabris, ricordato con una lapide nella sala consiliare del municipio. Suo padre, che si chiamava a sua volta Pietro, è stato il primo primario dell'ospedale di Conegliano.
Quanto ad Alberta, nata nel 1905, era un autentico personaggio che coniugava il tratto nobile con una spontanea cordialità. Tutti ne ricordano l’eclettica personalità. È sempre stata un'ottima conversatrice, raccontando aneddoti unici deliziando i suoi ospiti. È stata la prima donna a conseguire la patente di guida in provincia di Treviso. Negli anni 30 è stata campionessa di tennis e di sci e un'appassionata amazzone e scalatrice. Ha appeso gli sci quando aveva "solo" 87 anni.
Invece Teresa Graziani, vissuta per anni nello splendido palazzo cinquecentesco di tre piani di famiglia in via XX Settembre, era era rimasta orfana della madre all'età di 12 anni e a sua volta non si era mai sposata. Apparteneva a un ramo della nobile famiglia Graziani che era originaria di Ceneda, appartenendo da più secoli a quella corporazione nobile. Aveva tre fratelli e una sorella.
Il padre Ottaviano Graziani aveva curato per molti anni, in qualità di economo, i beni delle parrocchie del Triveneto, quando questi erano gestiti direttamente dallo Stato prima dei Patti Lateranensi del 1929, dopo di che sono passati alle curie vescovili. Tra le sue proprietà donate alla parrocchia del Duomo ci sono la chiesetta dell'Annunziata e la celebre pala del Duomo.

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