giovedì 11 ottobre 2012

BIMBO PRELEVATO A FORZA DALLA POLIZIA. VIDEO CHOC A "CHI L'HA VISTO?" - VIDEO

 Il bimbo prelevato a forza dalla polizia
PADOVA - Un filmato, che ha dei passaggi particolarmente drammatici, trasmesso da "Chi l'ha visto?" su Raitre (a girarlo forse un parente) mostra
un ragazzino di 10 anni che alcuni agenti della polizia hanno prelevato mercoledì mattina davanti a una scuola nel padovano in esecuzione di una ordinanza della sezione Minori della Corte d'Appello di Venezia che hanno deciso che la patria potesta' del minore deve andare solo al papà. Il video, della durata di circa un minuto e mezzo, mostra una donna che corre verso un gruppo di persone e comincia ad urlare, poi il ragazzino sollevato a forza e portato per alcuni metri verso un'auto dove poi viene caricato. Per tutto il tragitto, il piccolo tenta di divincolarsi dalla stretta di un uomo che lo tiene per le spalle e di un altro che gli stringe le caviglie. Infine si sente una voce di donna, presumibilmente l'autrice del video che il bimbo chiama 'zia', che rivolge domande ad un'altra donna, che le risponde di essere un ispettore e di non poterle dare spiegazioni.

L'ORDINANZA. L'opera degli agenti, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione minori della Corte d'Appello di Venezia, è stato reso difficile dall'opposizione di alcuni familiari della madre del ragazzino che hanno cercato di impedire al padre, che era presente, di portare il figlio alla comunità indicata dall'autorità giudiziaria. L'intervento degli agenti è stato eseguito presso la scuola - come è stato precisato in serata - in quanto i tentativi fatti in passato presso la casa materna e dei nonni non avevano avuto l'esito sperato perché il bambino si nascondeva alla vista degli assistenti sociali e del personale sanitario di volta in volta intervenuto. La polizia in considerazione del fatto che la Corte d'Appello ha recentemente rigettato un ricorso finalizzato alla sospensione del provvedimento di affidamento al padre presentato dalla madre, anche su indicazione di un consulente della stessa Corte d'Appello, aveva quindi individuato il plesso scolastico quale un luogo idoneo all'esecuzione del provvedimento.

Nessun commento:

Posta un commento