sabato 13 ottobre 2012

CRISI EURO, DRAGHI: "LA SITUAZIONE MIGLIORA, IO SONO OTTIMISTA"



TOKYO -  ''La situazione migliora, ci sono segnali di ottimismo''. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in merito alla crisi dell'Eurozona, nel corso della conferenza stampa al termine dell'assemblea annuale dell' Fmi, tenuta a Tokyo.
Draghi
ha spiegato che potrebbero volerci "da uno a due anni" per attuare il sistema di vigilanza bancario dell'eurozona. Il calendario prevede la nascita del sistema di vigilanza a gennaio 2013, "ma questo non vuol dire che sarà operativo il primo gennaio", ha sottolineato il presidente Bce, aggiungendo quindi che potrebbero volerci da "uno a due anni".
Il presidente, tra l'altro, ha individuato fattori positivi come «la resistenza» delle banche alla crisi del debito della regione e i progressi sul meccanismo di supervisione in Europa, come parte dell'unione bancaria.
«La situazione è molto meglio che all'inizio di quest'anno», ha proseguito Draghi, osservando però che la situazione resta «difficile».

LE PAROLE DI NAPOLITANO
Per «tornare a crescere Š indispensabile ma non sufficiente l'impegno tenace dei paesi maggiormente in crisi».«Le innovazioni comportano ulteriori trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranit…»; in questo senso si pone la questione «dell'integrazione politica della Ue». Queste le parole del capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

MODERATA RIPRESA IN 2013 IN EUROPA
 «Lo scenario di riferimento resta quello di una modesta recessione nel 2012 e di una moderata ripresa nel 2013 sia in Ue sia nell'Eurozona»: lo dice il commissario Ue, Olli Rehn nel suo discorso all'assemblea plenaria del Fmi. «La seconda metà di quest'anno, più debole del previsto - ha aggiunto - determina un notevole trascinamento negativo nel 2013 che deve essere smaltito. Ma nonostante il quadro - ha concluso - gli stati membri che beneficiano di programmi di aiuti dovranno rispettare gli obiettivi».

ITALIA NON HA BISOGNO DEGLI AIUTI BCE
«Non abbiamo il fiscal gap che hanno altri paesi con un deficit al 5 o al 10 per cento. Noi abbiamo il bilancio in pareggio strutturale. Non ci servono fondi e se non ti servono fondi perchè chiederli?». Così il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli ha risposto all'eventualità di ricorrere al piano antispread della Bce.

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