martedì 13 novembre 2012

BIMBA DISABILE ESCLUSA A TRE ANNI DA UNA SCUOLA PRIVATA. BUFERA IN PUGLIA



TRANI - Esclusa dalla scuola dell'infanzia perchè disabile, ma a correrle in aiuto sono stati l'amministrazione comunale, attraverso il sindaco, e la scuola pubblica. Protagonista una bimba di due anni e otto mesi affetta da una forma grave di sordità bilaterale: la piccola, nel settembre scorso, prima si è vista accettata e poi rifiutata in una scuola privata paritaria di Trani. Da venerdì scorso la bimba frequenta una scuola pubblica, supportata da una maestra di sostegno.
A segnalare il caso è l'avv. Maurizio Sasso, del foro di Trani, al quale si sono rivolti i genitori della bimba per eventuali azioni legali. Secondo il racconto del legale, ad inizio d'anno la bimba era stata iscritta alla scuola privata paritaria 'Congregazione suore angeliche di san Paolo'. Nel marzo scorso però, da controlli sanitari, emerse che la bimba era affetta da una gravissima sordità bilaterale, e a giugno venne sottoposta ad un primo intervento chirurgico di impianto cocleare. I genitori della piccola avrebbero avuto comunque assicurazioni dalle suore che la bimba poteva essere accolta senza problemi.

LA STORIA
  Il 18 settembre scorso la piccola venne accompagnata a scuola e i genitori dettero la loro disponibilità a risolvere qualsiasi eventuale problema. Ma il giorno dopo, riferisce il legale della coppia, la maestra ha informato la mamma della piccola che non se la sentiva di prendersi cura della bimba perchè la patologia di cui era affetta avrebbe comportato «responsabilità» di cui non intendeva farsi carico. La coppia ha contattato anche la suora responsabile della struttura, assicurando che avrebbero potuto offrire, se necessario, anche una integrazione economica per garantire l'insegnante di sostegno. Ma dalla scuola privata è arrivata la comunicazione ufficiale della esclusione della bimba con la seguente motivazione: «Date le condizioni fisiche della bambina non possiamo assumerci la responsabilità durante la sua permanenza, senza un tutor personale».
I genitori della piccola si sono rivolti a quel punto alla struttura pubblica, che inizialmente non ha potuto accogliere la bimba perchè organici e utenza erano stati già definiti da tempo. È quindi intervenuta l'amministrazione comunale che, di concerto con l'Ufficio scolastico regionale, è riuscita a trovare la soluzione inserendo la piccola che da venerdì scorso frequenta dunque una scuola pubblica per l'infanzia, ed ha garantita l'assistenza che la legge riconosce per i bimbi affetti da disabilità.

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