ROMA - E’ indagato per omicidio volontario, fin dal giorno della macabra
scoperta, anche se la notizia è stata diffusa solo ieri. Marco Di Muro,
il
fidanzato 23enne di Federica Mangiapelo, la ragazza di 16 anni morta
misteriosamente sulla riva del lago di Bracciano nella notte di
Halloween e ritrovata cadavere da un ciclista la mattina dopo, riversa a
terra, con la testa lambita dalle acque, trascorse con lei gran parte
della serata. Il racconto che ha reso l giovane ai carabinieri presenta
una serie di incongruenze, anche ala luce di una serie di video-riprese
in strada. I carabinieri avevano immediatamente sequestrato i vestiti del giovane, il suo cellulare e la sua macchina e proprio in virtù di questi atti è scattata l’iscrizione di Di Muro nel registro degli indagati. Tecnicamente, dunque, si tratta di un atto dovuto. D’altra parte, visto che il medico legale non ha riscontrato cause violente della morte e dunque escluso l’iniziale ipotesi di omicidio, è probabile che il capo di imputazione si alleggerisca, anche se si attendono gli esami istologici e tossicologici per conoscere le reali cause e soprattutto sull’ora esatta del decesso. Dall’autopsia, non è emerso né che Federica abbia sniffato, né che abbia assunto pasticche né alcool né che si sia iniettata droga. E Di Muro è risultato negativo al narco-test. I due avevano però litigato, quella notte. E mentre Di Muro ha raccontato che dopo essere andati a Roma a una festa, sarebbero ritornati ad Anguillara e si sarebbero separati sotto casa di lei, prima delle 3, c’è un testimone che avrebbe visto Federica, dopo le 3, camminare sola sul lungolago. Forse si rivide col fidanzato? E se non è stata la droga, forse Di Muro, dopo il litigio, ha abbandonato la 16enne sotto la pioggia e lei è stata colta da malore? Ancora non si trova il telefonino di Federica. E ieri sono iniziate le analisi del Ris nella macchina di Marco.
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