Si parla molto di parto, puerperio, neonato, ma molto meno di quello che succede ad una coppia dopo la nascita del bambino. Sicuramente
è un momento
meraviglioso ma è altrettanto vero che un bambino “rompe”
gli equilibri che una coppia ha creato e costruito.
Voglio
partire dal presupposto che non esiste famiglia se non esiste la
coppia: quindi la coppia va tutelata, accudita, curata e nutrita come un
bambino. Questo
compito spetta spesso in parte maggiore alle donne, come tutto il
resto, ma guardiamo in positivo e pensiamo a quanto siamo importanti e
indispensabili per il benessere, non solo del bambino, ma della nostra
famiglia e quindi di noi stesse.
Ci
dimentichiamo spesso di noi, prodigandoci per gli altri e mettendo
sempre in secondo piano i nostri bisogni e le nostre emozioni, e questo
non va bene perché ci porta solo ad una frustrazione, ad accumulare
rancore e stanchezza che quando esplode può solo provocare irritazione e
malumore o peggio.
E’
anche vero che ora il “mondo” ci vuole sempre splendide: dobbiamo fare
una gravidanza bellissima, non ingrassare, appena partoriamo dobbiamo
essere in perfetta forma, dobbiamo rientrare nei jeans che mettevamo
prima della gravidanza, insomma un vero stress... non
possiamo certo essere da sole a sopportare tutto questo: coinvolgiamo
il nostro uomo mettendolo a conoscenza di quello che ci sta succedendo. Sento
sempre molte donne che si lamentano che non sono aiutate, perché gli
uomini non cambiano mai il bambino, non si alzano se piange, ecc ecc. e quante
volte dagli uomini abbiamo sentito dire: “perché non me lo hai
chiesto?” troppo spesso pensiamo per loro o crediamo che capiscano il
nostro stato d’animo ma loro hanno una sensibilità diversa e noi siamo
senz’altro più complicate…!! Ma
veramente noi li coinvolgiamo nella cura del bambino? O molte volte,
come facciamo sempre, facciamo tutto noi perché siamo più brave?
Usiamoli questi nostri uomini, li abbiamo scelti, abbiamo magari
lottato, siamo impazzite di gioia, pianto per averli e non possiamo
“mandare all’aria” tutto questo in un momento, quello della nascita di
un figlio, che dovrebbe essere un momento condiviso e voluto da
entrambi.
Se
non sanno “fare” parliamo con loro, raccontiamo come ci sentiamo,
chiediamo il loro aiuto per farci sentire ancora belle e desiderate. Lo
so bene che dopo la nascita di un figlio non è facile riprendere la
vita sessuale di coppia; ci sentiamo più mamme e poco amanti, ci
sentiamo stanche, brutte, ma non abbiamo mai pensato che anche loro
possono essere cambiati.Parliamone,
chiediamo come ci vedono, come ci sentono, come sentono “l’intruso” che
è arrivato a dividerci (permettetemi questa espressione); come sapete
il sesso, l’intesa, la complicità tra due persone non è fatta
necessariamente e sempre e solo di gesti. Si può fare l’amore anche a
parole, abbracciandosi, con la mente se non riusciamo fisicamente perché
non abbiamo dormito tutta la notte o perché ci vediamo la pancia
flaccida…
Troviamo
ogni momento per stare vicino, per non staccarci; molte volte si perde
l’abitudine al contatto fisico a stare abbracciati, a baciarsi perché
siamo stanche, perché il bambino ci è rimasto attaccato tutto il giorno e
non ne possiamo più: se perdiamo l’abitudine a toccarci a stare vicino
fisicamente al nostro uomo, quando ci cercherà per fare l’amore ci darà
fastidio perché saremo disabituate al suo contatto. Raccontiamo
di come ci sentiamo cambiate fisicamente, che magari abbiamo paura di
sentire dolore, che psicologicamente non siamo pronte perché se noi
raccontiamo una paura o un problema a chi ci vuole bene, e se ne
prendiamo coscienza, riusciremo ad affrontarlo e superarlo.
Io
per prima scherzo sempre sugli uomini, sui loro limiti, ma dobbiamo
cercare di coinvolgerli di più nei nostri pensieri, anche perché se gli
uomini sono cambiati, rispetto ai nostri padri o nonni, è senz’altro
merito delle donne, che hanno cominciato a coinvolgerli con il figli, la
casa e la vita famigliare.
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