martedì 4 dicembre 2012

ABUSI SU UNA BAMBINA PER DIECI ANNI: ARRESTATO UN SINDACO NEL RIMINESE

 
RIMINI - Mario Fortini, sindaco del comune di Casteldelci, nell'entroterra riminese, si trova
da ieri sera agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una minorenne e detenzione di materiale pedopornografico. L'indagine a suo carico, denominata "Aurora" dal nome di fantasia della vittima, è cominciata ad agosto e si basava su presunti abusi sessuali su una minore di 15 anni. I militari hanno scoperto che le violenze andavano avanti da quando la giovane aveva 4-5 anni e si sarebbe prolungata fino alla scorsa primavera.

L'inchiesta fu dapprima coordinata dal Pm di Rimini Marino Cerioni, poi confluì, per competenza per materia, alla Dda di Bologna, quando emerse anche l'ipotesi delittuosa di detenzione di materiale pedopornografico. Aurora secondo l'accusa per un decennio sarebbe stata costretta a subire atti sessuali, solitamente all'interno dell'abitazione di Fortini. I carabinieri hanno chiesto e ottenuto un decreto di perquisizione, eseguita il 6 settembre, al termine della quale sono stati sequestrati telefoni cellulari, personal computer, pen drive, lettori cd rom, dvd ed altri supporti e materiali informatici, in cui è stato rinvenuto materiale pedopornografico. La ragazza, ascoltata con modalità protetta, ha riferito con chiarezza l'accaduto.

Al sindaco, ai domiciliari a casa sua, è stato vietato di comunicare, con qualsiasi altro mezzo anche telefonico e telematico, con minorenni e, per sei mesi, con l'intero nucleo familiare di Aurora. Fortini quando la vicenda finì sui giornali affidò a Facebook un suo intervento. Ai primi di novembre scrisse sul proprio profilo: «Oggi è una di quelle giornate che la ragione manderebbe tutti al diavolo... se non fosse per la serenità dell'animo che ci guida e controlla le emozioni, sarebbe proprio il caso di urlare e manifestare tutta la rabbia che abbiamo in corpo contro tutta la cattiveria che il mondo dei malvagi ci rovescia addosso». Senza far riferimento all'inchiesta il primo cittadino scrisse: «Se questa deve essere una croce la porteremo con serenità fino in fondo, ma auguro a chi me l'ha tirata la stessa situazione.... per provare cosa vuol dire sopportare accuse e malversazioni ignobili e false». «Non sono un tipo che molla - concluse -, soprattutto quando mi sento perfettamente a posto con la mia coscienza, ma chi mi conosce sa anche che sono determinato a non farmi calpestare».

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