COLOMBO - Ha suscitato un coro di commozione in Sri Lanka la notizia
della decapitazione in
Arabia Saudita di una baby sitter condannata per
la morte di un bambino. Il Parlamento di Colombo ha osservato un minuto
di silenzio per commemorare la ragazza, riporta oggi il quotidiano
locale The Daily Mirror. La notizia dell'esecuzione di Rizana Nafeek,
avvenuta ieri nei pressi di Riad, è stata confermata da un comunicato
del ministero degli Esteri srilankese. Diverse associazioni di difesa di
diritti umani, tra cui Amnesty International, avevano organizzato una
campagna internazionale per chiedere la grazia della domestica. Lo
stesso governo di Colombo aveva attivato diversi canali diplomatici per
salvare Rizana. La scorsa settimana, il governo saudita aveva promesso
all'ambasciatore cingalese a Riad di accogliere le richieste di
clemenza. Anche il presidente Mahinda Rajapaksa era intervenuto. Sabato
scorso aveva rivolto un secondo appello al re saudita per un rinvio
dell'esecuzione della condanna a morte in attesa di concludere un
accordo per risarcire la famiglia del bambino. Il governo aveva creato
uno speciale comitato «per la riconciliazione» per negoziare un accordo
extragiudiziale. La baby sitter era arrivata in Arabia Saudita nel 2005
per lavorare in una ricca famiglia. Dopo pochi mesi il bambino di
quattro mesi che accudiva morì soffocato mentre lo stava allattando con
il biberon. La donna fu arrestata il giorno dopo con l'accusa di aver
strangolato il piccolo dopo una lite con la madre. La polizia ottenne
anche una confessione dalla srilankese che però, secondo quest'ultima,
sarebbe stata ottenuta con la forza. Nel 2007 un tribunale ha condannato
Nafeek per omicidio e alla massima pena della decapitazione con spada.
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