giovedì 17 gennaio 2013

L'ITALIA PRONTA AD UN SUPPORTO IN MALI. RAPPRESAGLIA IN ALGERIA, DUE MORTI



ROMA - Anche l'Italia si schiera al fianco della Francia nella difficile partita in Mali. E annuncia
di essere pronta a fornire «supporto logistico»: collegamenti aerei, rifornimenti in volo. Mettendo forse anche a diposizione i suoi droni e le sue basi. Ma senza scendere direttamente sul «terreno»: «niente boots on the ground», fanno sapere i ministri degli esteri e della difesa, Giulio Terzi e Giampaolo Di Paola, annunciando che Roma si unisce così a Gb, Germania e Usa nel fornire «supporto logistico» ad una missione «necessaria per evitare il radicarsi degli estremisti» che la stessa Francia ha definito - per bocca del suo ministro della Difesa - «molto difficile».
Ma 'necessarià per scongiurare il terrorismo, ha ribadito il presidente Francois Hollande, che ha subito ringraziato Roma per il supporto. Ipotizzando che l'Italia metta a disposizione anche i suoi droni 'predator' . E mentre la Corte Penale internazionale apre un'inchiesta sui presunti crimini di guerra commessi nel paese dal gennaio 2012, sul campo le truppe francesi, dopo Bamako, hanno iniziato da stamattina a dirigersi anche verso il nord. Gli jihadisti di Ansard Dine si sono intanto affrettati a ridimensionare la 'avanzatà del contingente transalpino, fornendo anche un video a 'dimostrazionè che la citt… di Konna Š ancora loro.
E che i raid francesi hanno colpito alcune postazioni di Ansar Dine, ma facendo al massimo cinque morti. Dall'Europa intanto si allarga il fronte dei paesi coinvolti - oltre all'Italia anche la Germania conferma il supporto logistico, con l'invio di due aerei 'Transal' - e i riflettori sono puntati sul consiglio Esteri straordinario di domani.
All'ordine del giorno dei 27 la possibilità di «opzioni militari», hanno spiegato fonti Ue, precisando che la crisi maliana è una minaccia alla sicurezza europea e non solo della regione: «L'intervento francese Š importante, era ora di agire», hanno ribadito anticipando che se domani il consiglio esteri darà l'ok ad un'accelerazione della missione di addestramento delle forze del Mali (EUTM), la prossima settimana partir… una missione di ricognizione. Si tratta di circa 250 addestratori che potrebbero essere non solo anticipati ma anche ampliati.
Con l'Italia che, per ora, nel decreto missioni, prevede di inviarne 24 ma che potrebbe anche rivedere l'impegno. Rendendo, forse, necessario rivedere (si ipotizza un emendamento o un provvedimento ad hoc) l'attuale testo. Domani si ribadirà - ha detto Terzi - l'assoluta urgenza della missione dei formatori di un esercito che finora «non ha saputo far fronte alla sfida», aggravata da incertezze politiche e colpo di stato.
L'operazione militare avviata dalla Francia con un altro gruppo di paesi «‚ in linea con la risoluzione 2085 del 20 dicembre scorso del Consiglio di Sicurezza» Onu dopo la richiesta di aiuto del presidente maliano, ha detto il capo della diplomazia, spiegando le 'lineè su cui intende muoversi Roma: ribadire «chiaramente il pieno sostegno all'intervento nell'ambito della risoluzione» Onu e, parallelamente a «quanto si sta facendo a livello Ue», fornendo «supporto logistico».
E mentre dal fronte africano il presidente della Costa d'Avorio Alassane Ouattara parla dell'intervento militare come «ormai necessario», a fianco della comunità internazionale c'è anche il Ciad che annuncia l'invio di un contingente a sostegno della missione. La crisi maliana entra intanto anche nella 'riddà politica interna italiana, con Di Pietro che chiede al governo di «riferire urgentemente» alle Camere.

RAPPRESAGLIA TERRORISTICA IN ALGERIA: 40 OSTAGGI E DUE MORTI - Il ministro degli Esteri britannico William Hague ha confermato oggi la morte di un cittadino britannico nella cattura degli ostaggi stranieri da parte di Al Qaida in Algeria, definendola «un omicidio a sangue freddo». Dire che si tratti di una rappresaglia per l'intervento della Francia in Mali Š «una semplice scusa», ha dichiarato alla stampa il ministro, in visita diplomatica a Sydney. «Possiamo purtroppo confermare la morte di un cittadino britannico, ma non i nomi degli ostaggi», ha spiegato Hague.
Non c'è ancora alcuna conferma ufficiale, da parte delle autorità, della notizia secondo la quale ieri sera unità dell'esercito algerino abbiano attaccato il campo petrolifero di In Amenas per liberare gli ostaggi in mano ai terroristi islamici. A dare notizia dell'attacco era stato un comunicato fatto giungere a fonti di stampa mauritane ed a firma della brigata di «coloro che firmano con il sangue», di cui farebbero parte i terroristi. Secondo il comunicato, l'attacco sarebbe stato respinto.

TAGLIATA L'ELETTRICITÀ AI SEQUESTRATORI - È stata tagliata, nella tarda serata di ieri, l'erogazione della corrente elettrica nel campo petrolifero di In Amenas, dove un gruppo di terroristi è asserragliato insieme ad una quarantina di ostaggi, la maggioranza dei quali occidentali. L'obiettivo è quello di rendere progressivamente più difficile ai terroristi la gestione del sequestro. Al momento non si hanno notizie su eventuali reazioni dei sequestratori.
LA STAMPA ALGERINA: "CINTURE ESPLOSIVE SUGLI OSTAGGI" -  Secondo il quotidiano arabofono algerino Al Khabar, che cita proprie fonti in seno alle forze di sicurezza, i terroristi che ieri hanno attaccato il campo petrolifero di In Amenas hanno fatto indossare ad alcuni degli ostaggi occidentali delle cinture esplosive. Le stesse fonti hanno riferito al quotidiano (solitamente molto bene informato) che i terroristi hanno collocato delle cariche esplosive a protezione dell'area del campo che controllano.

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