Altri pezzi si staccano dal Colosseo. L'ennesimo cedimento è avvenuto
da una volta sul limite della zona protetta dalle transenne. Il
frammento più grosso, un pezzo di tufo che misura una ventina di
centimetri, è stato trovato davanti alla facciata in via dei Fori
Imperiali.
Si tratta dell'ultima caduta di pezzi dal monumento dopo
quelle recenti del 2011 e del 2010 a causa del traffico, dello smog e
delle vibrazioni.
Come riporta il quotidiano
Il Messaggero "il pezzo di tufo è stato recuperato, assieme ad altri,
dai tecnici della soprintendenza comunale accanto a una delle transenne
che delimitano la cosiddetta zona rossa, la fascia di sicurezza intorno
al monumento decisa a novembre per proteggere i turisti".
Ieri il primo cittadino e il ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, hanno avuto una conversazione telefonica per affrontare il problema. "Al termine di questa cordiale conversazione abbiamo deciso di affidare al tavolo tecnico-istituzionale istituito presso il ministero il compito di analizzare l'effettivo stato di pericolo delle aree vicine al Colosseo e le misure necessarie per prevenire e ridurre al minimo questi rischi", afferma Alemanno.
"Data l'importanza del monumento, nonché delle ripercussioni sull'incolumità pubblica e sulla fruibilità dell'area archeologico-monumentale - aggiunge - abbiamo ritenuto indispensabile una valutazione più approfondita, complessa ed articolata, per capire effettivamente ed inequivocabilmente il grado di rischio".
Ieri il primo cittadino e il ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, hanno avuto una conversazione telefonica per affrontare il problema. "Al termine di questa cordiale conversazione abbiamo deciso di affidare al tavolo tecnico-istituzionale istituito presso il ministero il compito di analizzare l'effettivo stato di pericolo delle aree vicine al Colosseo e le misure necessarie per prevenire e ridurre al minimo questi rischi", afferma Alemanno.
"Data l'importanza del monumento, nonché delle ripercussioni sull'incolumità pubblica e sulla fruibilità dell'area archeologico-monumentale - aggiunge - abbiamo ritenuto indispensabile una valutazione più approfondita, complessa ed articolata, per capire effettivamente ed inequivocabilmente il grado di rischio".
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