ROMA - Il redditometro ha l'obiettivo di «intercettare forme di evasione
spudorata» e «i finti poveri». Lo ha detto il vicedirettore
dell'Agenzia delle Entrate Marco di Capua sottolineando che «non è uno
strumento di accertamento di massa». I controlli che verranno
effettuati con il redditometro saranno «inferiori ai 40.000» l'anno, ha
detto Di Capua, facendo riferimento ai dati della Convenzione tra
Agenzia delle Entrate e ministero dell'Economia.
«Con la platea di spesa ampliata, e non limitata da alcuni beni come in passato, non c'è criminalizzazione della ricchezza perchè è giusto impiegare liberamente il proprio reddito», ha aggiunto Di Capua.
SLITTA LA PRIMA RATA DELLA TARES L'entrata in vigore della Tares non slitta a luglio, ma slitterà a luglio invece il pagamento della prima rata, fissata ad aprile. A deciderlo, l'aula del Senato, che ha approvato il nuovo emendamento: un compromesso davanti al quale il governo si è rimesso all'aula.
L'emendamento, approvato all' unanimità stamane in commissione Ambiente, prevedeva inizialmente lo slittamento dal 1 gennaio al 1 luglio dell'avvio della Tares ma era stato bocciato dalla commissione Bilancio per mancanza di copertura. Sulla nuova versione è arrivato il nullaosta della commissione Bilancio e il governo, con il sottosegretario Tullio Fanelli, non si è opposto.
Secondo il presidente della Commissione Ambiente Antonio d'Ali, che aveva presentato la modifica che rinviava a luglio l'introduzione della nuova tassa sui rifiuti, con questa soluzione di compromesso non si mette in discussione l'entrata in vigore della Tares ma «si dà al nuovo Governo la possibilità di rivedere l'intera normativa in tempi utili».
«Con la platea di spesa ampliata, e non limitata da alcuni beni come in passato, non c'è criminalizzazione della ricchezza perchè è giusto impiegare liberamente il proprio reddito», ha aggiunto Di Capua.
SLITTA LA PRIMA RATA DELLA TARES L'entrata in vigore della Tares non slitta a luglio, ma slitterà a luglio invece il pagamento della prima rata, fissata ad aprile. A deciderlo, l'aula del Senato, che ha approvato il nuovo emendamento: un compromesso davanti al quale il governo si è rimesso all'aula.
L'emendamento, approvato all' unanimità stamane in commissione Ambiente, prevedeva inizialmente lo slittamento dal 1 gennaio al 1 luglio dell'avvio della Tares ma era stato bocciato dalla commissione Bilancio per mancanza di copertura. Sulla nuova versione è arrivato il nullaosta della commissione Bilancio e il governo, con il sottosegretario Tullio Fanelli, non si è opposto.
Secondo il presidente della Commissione Ambiente Antonio d'Ali, che aveva presentato la modifica che rinviava a luglio l'introduzione della nuova tassa sui rifiuti, con questa soluzione di compromesso non si mette in discussione l'entrata in vigore della Tares ma «si dà al nuovo Governo la possibilità di rivedere l'intera normativa in tempi utili».
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