DOMODOSSOLA - Una storia non comune con ampi spazi di riflessione sul
valore della vita
quella del pastore Walter Bevilacqua, 68 anni. Una
vita passata tra le montagne dell'Ossola a curare la terra e gli
animali, una morte che forse poteva essere rimandata se solo Walter non
avesse confessato al parroco: "Sono solo, non ho famiglia. Lascio il mio
posto a chi ha più bisogno di me. A chi ha figli e ha più diritto di
vivere". Si riferisce ad un trapianto di rene, lui che ogni settimana si
sottoponeva alla dialisi all'ospedale San Biagio di Domodossola.
Proprio durante la terapia il suo cuore ha ceduto. Durante il funerale
gli alpini, come lui, hanno portato la bara a braccio, e solo durante la
funzione il parroco ha raccontato a tutti il gesto d'amore compiuto da
Walter. "Sono in molti che aspettano quest’occasione. Persone che
famiglia e più diritto a vivere di me. E’ giusto così"."Era proprio come lo descrivono - raccontano le sorelle Mirta e Iside - altruista, semplice. Un gran lavoratore. Sapeva che un trapianto lo avrebbe aiutato a tirare avanti, ma si sentiva in un’età nella quale poteva farne a meno. E pensava che quel rene frutto di una donazione servisse più ad altri".
Nessun commento:
Posta un commento