sabato 23 marzo 2013

BOOM DI POVERI, SONO OLTRE 4 MILIONI. MA GLI ITALIANI LAVORANO PIÙ DEI TEDESCHI



ROMA - Il numero di persone «assolutamente povere» quest'anno in Italia supererà quota 4 milioni. Lo afferma la Confcommercio, secondo la quale nel 2013 si supererà ampiamente i 3,5 milioni 'certificati' ufficialmente dall'Istat per il 2011. Si tratta di oltre il 6% della popolazione, contro il 3,9% registrato nel 2006.
Il dato, con una previsione massima di 4,2 milioni di poveri totali, è contenuto nel Misery index Confcommercio (MiC), il nuovo indicatore macroeconomico mensile di disagio sociale messo a punto dall'ufficio studi dell'associazione dei commercianti, che considera, pesando maggiormente le componenti relative al mercato del lavoro, la disoccupazione ufficiale, la cassa integrazione, gli scoraggiati e il tasso di variazione dei prezzi di beni e servizi acquistati.
Oltre alla previsione, presentata in apertura della due giorni organizzati a Cernobbio (Como) con diversi protagonisti dell'economia e della politica, la Confcommercio considerando i soli dati Istat afferma «che le persone assolutamente povere erano meno di 2,3 milioni nel 2006 e dobbiamo riconoscere che l'Italia in cinque anni ha prodotto circa 615 nuovi poveri al giorno, con quest'area di disagio grave che è destinata a crescere ancora, e di molto».

ITALIANI LAVORANO PIU' DI TEDESCHI E FRANCESI Gli italiani lavorano molto più dei colleghi europei: nel 2011 in media 1.774 ore a testa, il 26% in più dei tedeschi e il 20% in più dei francesi. Sono dati della Confcommercio riferiti al 2011 ed emersi nel corso dei lavori della due giorni di Cernobbio (Como) organizzata insieme allo Studio Ambrosetti. Secondo lo studio in Italia si realizza un prodotto mediamente pari a 36 euro per ora lavorata, ma i tedeschi producono il 25% in più e i francesi un pil per ora lavorata superiore di quasi il 40%. In Italia chi è in proprio lavora quasi il 50% in più del dipendente medio, cioè 2.338 ore all'anno, che significano tre mesi in più rispetto a chi ha un posto fisso inclusi sabati e domeniche, conclude la ricerca della Confcommercio.

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