ROMA - «Mi chiamo Jihad, sono nato l'11 settembre e sono una bomba». Sono queste le
parole choc scritte sulla maglietta di un bambino di tre anni diffusa poi dalla madre in rete.La donna di 34 anni, Boucha Bagour, è stata accusata di "apologia di reato" dalla magistratura di Avignone, nel sud della Francia, e si difende riconoscendo di aver fatto una sciocchezza e di aver agito con leggerezza.
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