Monti fissa un incontro con i dirigenti del fisco
Sedi di Equitalia nel mirino in diverse
città italiane. Dopo gli scontri a Napoli, un pacco bomba è stato
inviato alla direzione generale in via Grezzar a Roma. La busta
conteneva silicone e polvere pirica, ma probabilmente - a quanto si è
appreso - non sarebbe esplosa né si sarebbe incendiata alla sua
apertura. La busta, bianca, aveva come destinatario la dicitura generica
"Equitalia". Finora non è ancora arrivata alcuna rivendicazione. Gli
artificieri della polizia sono intervenuti per analizzare il plico, che è
stato poi sottoposto a sequestro.Intanto, è stato fissato per giovedì
l'incontro tra il premier, Mario Monti e i vertici di Agenzia delle
Entrate e Equitalia.
Indagine sul pacco bomba - La
Procura di Roma ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati o
ipotesi di reato, e attende una informativa della Digos per poter
avviare i primi accertamenti. Gli inquirenti al momento non tralasciano
alcuna pista investigativa compresa quella di un "gesto isolato". Primo
passo sarà analizzare in modo dettagliato il plico giunto nella sede
dell'Eur. Il 9 dicembre dello scorso anno un pacco bomba esplose
nell'agenzia di Equitalia in via Andrea Millevoi ferendo il direttore
della struttura, Marco Cuccagna. All'interno del plico era presente un
volantino di rivendicazione del gruppo anarchico Fai.
Tensioni e scontri a Napoli
- Lancio di pietre e pezzi di bottiglie contro la Polizia che ha
risposto agli attacchi con una carica di alleggerimento. E' quanto
accaduto dinanzi alla sede di Equitalia in corso Meridionale a Napoli
dove questa mattina era previsto un presidio che è poi sfociato in un
blocco stradale. A manifestare circa 200 persone, aderenti a numerose
sigle di disoccupati, centri sociali e di sindacati di base. Il presidio
si è trasformato in una paralisi del traffico veicolare che sta
causando numerosi disagi alla circolazione considerata l'ubicazione
degli uffici di Equitalia a poca distanza dalla stazione Centrale.
Napoli, identificate sette persone -
Gli agenti della Digos della questura di Napoli hanno identificato
sette delle persone che a avrebbero preso parte agli scontri avvenuti
dinanzi agli uffici di Equitalia di corso Meridionale, a Napoli. Al
vaglio dei poliziotti ora vi sono numerosi filmati dai quali si evincono
le responsabilità di altri manifestanti in corso di identificazione. Le
sette persone identificate saranno denunciate all'A.G. per i reati di
resistenza, lesioni aggravate, danneggiamento e blocco stradale. .
Il bilancio delle tensioni è di 12 agenti feriti -
Dodici i poliziotti contusi con prognosi che vanno dai sette ai dieci
giorni. Ingenti i danni riportati dai mezzi della polizia in seguito al
lancio di sanpietrini e pezzi di bottiglie di vetro rotte.
Danneggiamenti ai furgoni delle forze dell'ordine anche per il ripetuto
lancio di uova e secchi pieni di vernice rossa. In un
primo momento la manifestazione si era svolta in modo pacifico alla
presenza della Polizia che stava garantendo l'ordine pubblico. Poi la
situazione è degenerata. I manifestanti si erano limitati a distribuire
volantini ai passanti, ad affiggere striscioni con i quali si chiede "la
chiusura immediata di Equitalia" e a gridare slogan contro l'agenzia di
riscossione. Era stato, inoltre, predisposto un microfono utile, a chi
lo volesse, per denunciare pubblicamente i 'soprusi' subiti dell'ente di
riscossione.
Contro Equitalia arriva anche una raccolta di firme.
Per chiedere che il Parlamento stabilisca il divieto assoluto per la
società ma anche per l'Agenzia delle entrate di usare "metodi brutali"
contro i cittadini in debito con il fisco.Insomma niente più espropri,
pignoramenti, ganasce fiscali e altre iniziative analoghe, ma "metodi
civili di trattazione del debito". Promotore della campagna contro
quella che definisce una "barbarie di Stato" è Bruno Berardi,
Responsabile Nazionale difesa e sicurezza di Movimento Sociale Fiamma
Tricolore Destra Sociale.
Ispettori aggredti querelano imprenditore nel milanese -
L'imprenditore che stamani ha aggredito due ispettori di Equitalia, di
45 e 50 anni, in uno studio di commercialisti a Melegnano (Milano), è
oggetto di una doppia denuncia, una, d'ufficio, dei carabinieri e
l'altra, a querela di parte, dei due malmenati. Proprio in questo
momento i due ispettori di Equitalia si trovano in una caserma dei
carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese e stanno sporgendo
querela nei confronti dell'uomo, titolare di un'impresa edile di
Ospitaletto Lodigiano. ll piccolo imprenditore, di 50 anni, è
incensurato anche se noto in paese per avere un carattere intemperante e
suscettibile. Nei suoi confronti i carabinieri hanno ipotizzato oltre
al reato di lesioni personali anche quello di resistenza a pubblico
ufficiale, ipotesi, questa, che dovrà essere valutata dall'autorità
giudiziaria che potrebbe, se lo ritenesse, equiparare lo status dei due
ispettori incaricati di pubblico servizio, a quello di pubblico
ufficiale.
Scritte sui muri di una sede di Vicenza -
La sede di Equitalia a Schio è stata imbrattata nel corso della notte
con scritte, tipo "io uccido" e "infami". Le scritte, realizzate con
spray nero e rosso, sono accompagnate da un simbolo tracciato malamente.
Sulla vicenda sono in corso accertamenti da parte della Digos della
Questura di Vicenza.
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