Nel mondo quali sono le mamme che stanno meglio?
Dare alla luce un bambino è una gioia, ma è anche una grande responsabilità. Diventare madri cambia la vita. Rivoluziona gli equilibri preesistenti. E anche il modo di pensare e di essere.
Dare alla luce un bambino è una gioia, ma è anche una grande responsabilità. Diventare madri cambia la vita. Rivoluziona gli equilibri preesistenti. E anche il modo di pensare e di essere.
Eppure ci sono Paesi in cui le strutture, gli aiuti, la sanità,
l’istruzione, la condizione economica e quella alimentare rendono questo
“compito” più semplice. Altri, invece, in cui diventare mamme più che
un’avventura è quasi una sventura.
Save the Children ha stilato una classifica mettendo a confronto le condizioni per le madri in 165 Paesi.
Ebbene, lo Stato africano del Niger è il posto peggiore al mondo per essere una madre. Nel Paese africano quasi un bimbo su tre è malnutrito, e uno su sette muore prima dei 5 anni.
Il posto migliore? La Norvegia seguito da Islanda, Svezia, Nuova Zelanda e Danimarca.
Vi chiederete: “E l’Italia dove si piazza in questa classifica?” Al 21esimo posto!
Vi chiederete: “E l’Italia dove si piazza in questa classifica?” Al 21esimo posto!
Il Belpaese è sceso in 2 anni dal 17esimo al 21esimo posto. Si
colloca in pratica a metà dei 43 Paesi più sviluppati, alle spalle di
Portogallo (15°), Spagna (16°) e Grecia (20°).
Colpiscono in particolare in negativo i dati relativi alla condizione della donna e al suo ruolo o riconoscimento sociale nel nostro Paese (LO DICE PURE SAVE THE CHILDREN!)
Colpiscono in particolare in negativo i dati relativi alla condizione della donna e al suo ruolo o riconoscimento sociale nel nostro Paese (LO DICE PURE SAVE THE CHILDREN!)
La percentuale delle donne sedute in Parlamento per esempio è pari al
21%, e, benché aumentata di un punto percentuale rispetto allo scorso
anno, risulta inferiore rispetto a quella di Afganistan (28%), Angola
(38%) o Mozambico (39%).
Lo stipendio medio delle donne non va oltre al 49% di quello degli uomini a parità di mansioni;
tra i Paesi sviluppati fanno peggio solo l’Austria (40%), il Giappone e
Malta (45%), mentre invece 2 Paesi su 3 registrano una percentuale
superiore al 60%.
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