MILANO - Tre anni
e sei mesi di sorveglianza speciale per Fabrizio Corona. È la richiesta
presentata dalla Direzione distrettuale antimafia ai giudici delle
Misure di prevenzione.
Si tratta di una misura prevista dalla legge 1423 del 1956 che si applica alle persone ritenute «pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità». E se i giudici dovessero accogliere la richiesta, per Corona sarebbero tempi duri, perché sorveglianza speciale significa ritiro della patente e una serie di rigide prescrizioni da seguire, come il divieto di uscire di casa dalla sera alla mattina o comunque di allontanarsi senza avviso all’autorità, il divieto di frequentare osterie, o di accompagnarsi a pregiudicati.
Ieri in udienza la procura ha cercato di dimostrare la pericolosità di Corona sventagliando il lungo elenco di precedenti e controlli di polizia da lui subiti dal 1994, quando aveva solo 20 anni. Un elenco di 73 voci in cui sono annotate le 12 volte in cui gli è stata ritirata la patente fino ai processi di cui è stato o è tuttora protagonista per reati che vanno dalla resistenza a pubblico ufficiale, alla violazione degli obblighi familiari, alla dichiarazione infedele dei redditi fino all’associazione per delinquere finalizzata alla prostituzione, passando anche per l’estorsione, la truffa e la ricettazione.
Corona ieri si è presentato davanti ai giudici, sostenendo di non aver mai commesso niente di male. Su di lui pende comunque il rischio di finire in carcere già dal prossimo autunno. Anche il tribunale di sorveglianza si deve riunire per decidere se dare l’ordine di esecuzione della pena per le sentenze diventate definitive. Si tratta della condanna a un anno e 5 mesi di reclusione per estorsione e tentata estorsione nell’ambito dell’inchiesta Vallettopoli e di due patteggiamenti per spendita di monete false per un totale di 2 anni e 8 mesi di carcere.
Si tratta di una misura prevista dalla legge 1423 del 1956 che si applica alle persone ritenute «pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità». E se i giudici dovessero accogliere la richiesta, per Corona sarebbero tempi duri, perché sorveglianza speciale significa ritiro della patente e una serie di rigide prescrizioni da seguire, come il divieto di uscire di casa dalla sera alla mattina o comunque di allontanarsi senza avviso all’autorità, il divieto di frequentare osterie, o di accompagnarsi a pregiudicati.
Ieri in udienza la procura ha cercato di dimostrare la pericolosità di Corona sventagliando il lungo elenco di precedenti e controlli di polizia da lui subiti dal 1994, quando aveva solo 20 anni. Un elenco di 73 voci in cui sono annotate le 12 volte in cui gli è stata ritirata la patente fino ai processi di cui è stato o è tuttora protagonista per reati che vanno dalla resistenza a pubblico ufficiale, alla violazione degli obblighi familiari, alla dichiarazione infedele dei redditi fino all’associazione per delinquere finalizzata alla prostituzione, passando anche per l’estorsione, la truffa e la ricettazione.
Corona ieri si è presentato davanti ai giudici, sostenendo di non aver mai commesso niente di male. Su di lui pende comunque il rischio di finire in carcere già dal prossimo autunno. Anche il tribunale di sorveglianza si deve riunire per decidere se dare l’ordine di esecuzione della pena per le sentenze diventate definitive. Si tratta della condanna a un anno e 5 mesi di reclusione per estorsione e tentata estorsione nell’ambito dell’inchiesta Vallettopoli e di due patteggiamenti per spendita di monete false per un totale di 2 anni e 8 mesi di carcere.
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