Possibile terremoto il 3-4-5-6 giugno 2012 al sud, forse Sicilia o Calabria. Allarmismo o preoccupazione fondata?
Dopo il gravissimo Sisma
che ha interessato l’Emilia Romagna, Alessandro Martelli, presidente
del centro ricerche Enea di Bologna, ha affermato che un altro forte
terremoto potrebbe interessare il Sud Italia, in particolare la Sicilia e la Calabria.
"A
breve, tra la Calabria e la Sicilia, potrebbe verificarsi un sisma
distruttivo, di magnitudo 7,5”, a lanciare l’allarme catastrofico su un
possibile terremoto a Sud Italia sarebbe stato Alessandro Martelli,
presidente del centro ricerche Enea di Bologna: “Un
terremoto catastrofico, molto più forte di quello dell’Emilia di questi
giorni o dell’Aquila, potrebbe colpire e distruggere il Sud Italia, nei
prossimi mesi o entro due anni”. Una previsione quella del presidente
dell’Enea, dimostrata da i risultati di alcuni algoritmi utilizzati da
diversi team sulle previsioni dei terremoti. Con gli stessi strumenti,
era stato previsto il terremoto che il 20 maggio si era verificato al
Nord e che sta facendo tremare la terra proprio in queste ore. Per
questo è importante lanciare l’allerta al Sud, prima che sia troppo
tardi.”
La notizia sta creando non poche
preoccupazioni in tantissima gente. Nelle ultime ore ho effettuato una
serie di ricerche riguardanti alcune teorie cosmiche sull’orine dei
terremoti. Da ricerche sul Web, ho trovato alcune previsioni, scritte lo
scorso febbraio, che affermano quanto segue:
“Il 5 giugno 2012 ci sarà un evento astronomico davvero particolare: il transito di Venere davanti al Sole,
un avvenimento estremamente raro. Precedenti si sono avuti nel 1639,
1761, 1769, 1874, 1882 e nel recente 2004. La volta successiva sarà nel
lontano 2117, tra più di un secolo.
L’eclisse di sole parziale si
manifesterà attraverso il passaggio di una macchiolina nera davanti al
disco solare per una durata di circa 6 ore. Si potrà osservare a occhio
nudo anche se è fortemente consigliabile impiegare mezzi di protezione
per gli occhi durante l’osservazione del fenomeno il quale sarà visibile
in tutto l’emisfero terrestre illuminato dal Sole.
Venere durante il transito del 2004 .
Nessun pianeta del sistema solare si avvicina alla Terra quanto Venere a
soli 38 milioni di km e dal punto di vista geometrico il transito di
Venere nel Sole è uno dei momenti di maggior vicinanza.
Dato che il pianeta ha dimensioni reali
appena inferiori a quelle terrestri (e apparenti forse superiori) è bene
valutarne l’impatto della sua attrazione sul sistema delle zolle
tettoniche terrestri. Come postulato nella teoria “bendandiana”
sull’origine cosmica dei terremoti, il maggior effetto non potrebbe
sussistere il 5-6 giugno, al momento del suo massimo avvicinamento, ma
nei giorni precedenti e successivi col rapido cambiamento del suo
influsso (che varia col quadrato della distanza).
Il 3 giugno ci sarà inoltre un perigeo lunare molto ravvicinato. Pertanto, ribadendo l’ ipotesi, terremoti di estrema intensità ( >= 7 grado Richter)
potrebbero avvenire nel periodo compreso tra la fine di maggio e la
prima decade di giugno a causa della somma algebrica dell’azione della
Luna e di Venere. Con un massimo della perturbazione nel periodo 3-6
giugno”
Secondo queste previsioni dunque, dal 3 al 6 giugno potrebbe accadere qualcosa di catastrofico?
Secondo l’opinione di molti, Alessandro
Martelli: “ha avuto “il coraggio” di portare avanti una serie di studi,
considerazioni oggettive sul territorio tra Sicilia e Calabria che
hanno fondamento storico, geologico e statistico”. Il “non creare
allarmismo” è sempre relativo e soggetto a considerazioni soggettive. Le
istituzioni preposte hanno il dovere di fare chiarezza ed aggiornare al
più presto le popolazioni interessate dalle zone succitate per capire,
oggi, qual’è la situazione reale non per creare panico ma per tenere
alta l’attenzione.
Cento possibili allarmi, su base
scientifica e se fondati, valgono quanto uno non dato che invece crea
distruzione, lutti e traumi irreparabili.
L’Italia è il paese a più altro rischio sismico in Europa e in particolare nel sud c’ è un rischio di mortalità per evento sismico che è 100 volte più alto di quello medio giapponese.
Il Sud del nostro paese è
fortemente attenzionato dagli scienziati, che parlano di un rischio
molto alto di scosse di magnitudo superiore a 6.
Ci sono mappe del rischio sismico che
variano nel tempo, e nel sud Italia c’è un chiaro segnale di rischio
dalla Sicilia alla Campania.
Cosa ci si può attendere?
Terremoti di fortissima intensità, di circa 7.5 . Se le previsioni si avverassero, sarebbe un vero e proprio cataclisma.
Terremoti di fortissima intensità, di circa 7.5 . Se le previsioni si avverassero, sarebbe un vero e proprio cataclisma.
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